In Svizzera medici e cliniche incassano milioni di franchi fatturando prestazioni e servizi mai erogati. Lo riporta il Blick, che cita il caso della clinica di riabilitazione Bellikon SA di Argovia che si era inizialmente rifiutata di restituire una fattura di 406,40 franchi inviata a un uomo di 82 anni.
Secondo la clinica, tutto era in ordine. Ma il paziente era sicuro di non dover pagato nulla, dato che si era recato in clinica solo per un intervento coperto dalla garanzia della protesi alla gamba.
In una lettera indirizzata all'istituzione, ha spiegato di aver capito che i prezzi nel settore sanitario erano specifici. Ma per lui non si è trattato di una "riparazione di routine", contrariamente a quanto sosteneva la clinica.
Per due mesi, nessuna risposta. L'uomo inviò quindi una terza richiesta, questa volta direttamente al direttore generale, accompagnata da un ultimatum. La clinica ha poi fatto marcia indietro: ha annullato la fattura e ha riconosciuto un errore, che ha descritto come "goffaggine". L'ufficio stampa conferma che si è trattato di una semplice svista. Ma nel frattempo l'assicurazione sanitaria aveva già pagato l'importo e il paziente ha dovuto fare il possibile per ottenere un rimborso.
Quello del paziente della Bellikon SA non è un caso isolato, in quanto ogni anno diversi medici e cliniche addebitano milioni di franchi in cifre indebite. Vengono evidenziate due cause principali: il rapporto di dipendenza tra pazienti e medici e il fatto che le compagnie di assicurazione sanitaria, pur controllando le fatture, spesso ignorano il reale contesto delle cure.
Per la consigliera nazionale Nadine Masshardt (BE/PS) la situazione è inaccettabile. "In definitiva, solo i pazienti possono verificare se i servizi fatturati sono stati effettivamente forniti", sottolinea. Le fatture sono spesso troppo complesse da comprendere e le anomalie vengono facilmente trascurate.
Masshardt propone quindi l'istituzione di un organismo di controllo indipendente in grado di assistere i pazienti. "I pazienti non dovrebbero dover difendersi da un medico o da un ospedale." La deputata socialista ha quindi presentato un'interrogazione al Consiglio federale su questo argomento in cui chiede quali misure concrete si possano adottare per evitare tali errori sistematici di fatturazione.