Il canone radiotelevisivo riscosso dalla Serafe non riempe solo le casse delle emittenti pubbliche, ma anche di azionisti privati. Come riporta la "Neue Zürcher Zeitung", Serafe non solo realizza profitti milionari (6 milioni di franchi nel 2024), ma versa anche dividendi a facoltosi manager. Secondo quanto scoperto dal quotidiano zurighese, l'azienda informatica Elca, di proprietà dell'imprenditore vodese Cédric Moret, trarrebbe notevoli vantaggi da questa ridistribuzione. La società, con sede a Pully, detiene il 63,5% delle azioni di Secon, la società madre di Serafe. Il canone consente quindi a un ricco capo di arricchirsi, si legge. Le diverse società coinvolte hanno contribuito a mantenere una certa vaghezza sul fatto che un'azienda privata beneficiasse di denaro originariamente destinato a un servizio pubblico.
L'esperto di media Otfried Jarren sostiene sul quotidiano di Zurigo che gli utili dovrebbero essere utilizzati per migliorare l'azienda anziché essere distribuiti a privati.
Serafe giustifica questa situazione con il fatto che l'ottenimento del mandato dalla Confederazione è avvenuto in seguito a un concorso indetta nel 2016, per rilevare il mandato da Billag, che in precedenza era responsabile della riscossione dei diritti d'autore. Quindi all'epoca c'era un rischio, giustifica un portavoce dell'azienda. "Senza un potenziale ritorno sull'investimento, correre un rischio del genere non avrebbe avuto senso", ha spiegato alla NZZ.