Lo scorso anno Serafe ha avviato 112'448 cause legali per mancato pagamento dei canoni radiofonici e televisivi. Nel 2023, questa cifra era ancora di soli 55'380, riporta il "SonntagsBlick". Gli svizzeri sono stanchi di pagare per i servizi SSR? Secondo Erich Heynen, portavoce dell'ente di riscossione dei canoni radiotelevisivi, il motivo sarebbe ben diverso.
All'inizio del mandato di Serafe nel 2019, migliaia di fatture sono state recapitate a indirizzi sbagliati, nel luogo sbagliato o con informazioni errate sulle persone che abitano nel recapito. A causa di questo inizio difficile, Serafe aveva ricevuto dall'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) l'ordine di non avviare in un primo momento alcuna una procedura di esecuzione.
L'esatezza dei dati si è stabilizzata solo negli ultimi due anni, il che spiega il notevole aumento delle procedure penali. Questa crescita significa non solo più lavoro per Serafe, ma anche entrate aggiuntive. L'impresa infatti riscuote essa stessa le spese per l'avvio di una procedura di recupero (5 franchi per sollecito, 20 franchi per procedura esecutiva).
La riscossione del canone si dimostra così un'attività redditizia. Secondo il domenicale svizzerotedesco, l'utile di Serafe è aumentato da 3,1 milioni a 5,9 milioni di franchi lo scorso anno. Oltre al numero di cause legali, lo scorso anno è aumentato anche il numero di richiami. Dal 2021 al 2023 sono stati inviati circa 700'000 solleciti all'anno. Nel 2024 erano quasi un milione. Inoltre, dal 1° gennaio 2024, anche le famiglie sprovviste di apparecchi radiofonici, televisivi o di altro tipo di ricezione devono pagare il canone.