LONDRA – Le elezioni amministrative britanniche regalano un segnale politico forte e chiaro: l'Inghilterra si sposta a destra. A capitalizzare il malcontento popolare è stato Nigel Farage, storico volto dell'euroscetticismo britannico e oggi leader di Reform UK, il partito che si è imposto come vero vincitore morale della tornata elettorale. Una tornata elettorale difficile, invece, per i conservatori, travolti dall’emorragia di voti e dall’ascesa delle forze identitarie e sovraniste.
Reform UK, con posizioni nette contro l’immigrazione di massa, l’élite di Bruxelles e il declino economico britannico, ha conquistato numerosi seggi locali, costringendo i Tories a cedere il passo in aree considerate un tempo roccaforti. Anche se si tratta di elezioni locali, il significato politico è evidente: i britannici chiedono un cambiamento radicale.
Farage, che non ha mai nascosto il proprio disprezzo per l’Unione Europea e per le politiche globaliste, ha saputo intercettare una rabbia crescente, simile a quella che si respira anche in altre parti d’Europa. Il suo successo rappresenta una conferma: il vento del dissenso continua a soffiare forte, e stavolta ha spinto in avanti una destra popolare, patriottica e fuori dai salotti del potere.