TICINO - Nel Sopraceneri, dove le storie si raccontano dritte, quella di M – invalido al 75% sulla carta e contadino agile nei fatti – ha il sapore della beffa. Un video girato da un vicino lo immortala mentre manovra un motocoltivatore, carica cassette e pota con disinvoltura, nonostante percepisse rendite d'invalidità, integrazioni complementari e sussidi comunali. La scena ha innescato una procedura immediata, con la segnalazione agli ispettorati sociali e all’AI.
L’uomo sulla 60ina ex operaio edile, era considerato inabile al lavoro da oltre dieci anni per una “grave patologia muscolo-scheletrica cronica”. Le prove video hanno però ribaltato ogni diagnosi, aprendo la strada a un’accusa di truffa ai danni dello Stato (art. 146 CP). Secondo le prime stime, M avrebbe percepito indebitamente circa 180'000 franchi. In casi simili, la giurisprudenza ha imposto la restituzione totale delle somme e condanne fino a 18 mesi di detenzione sospesa.
Il caso richiama alla memoria quello del “ballerino dell’AI” del 2018, filmato mentre danzava nonostante una rendita per “mobilità limitata”. Ogni anno, in Svizzera, vengono effettuati oltre 3'000 controlli sui beneficiari AI e in Ticino il 2,8% dei casi verificati risultano sospetti.
“Ogni abuso mina la fiducia nel sistema – afferma il responsabile comunale – e toglie risorse a chi ne ha davvero bisogno”. Nel frattempo, M si difende sostenendo che i lavori in vigna fossero solo una “terapia”. Ma quelle immagini, più di ogni parola, raccontano una verità difficile da smentire.
Fonte: MDD, 13.7.2025