MILANO (- A Milano resta aperta la ricerca del quarto ragazzino rom che si trovava a bordo dell’auto rubata con cui è stata travolta e uccisa una 71enne. Dopo la fuga seguita all’incidente, tre dei quattro minori – due fratelli di 13 e 12 anni e la cugina di 11 – sono stati riacciuffati nel campo rom di Selvanesco vicino Milano e collocati in una struttura protetta. Nei loro confronti il giudice del Tribunale dei minori ha disposto anche il divieto di espatrio. Del quarto componente del gruppo, invece, non si hanno ancora notizie.
Le indagini proseguono per individuare il ragazzo mancante e per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Secondo quanto emerso, inizialmente i minori si erano mostrati collaborativi con gli inquirenti, salvo poi tentare la fuga con l’aiuto di alcuni familiari. Tre di loro sono stati fermati, mentre il quarto resta latitante, aumentando l’allarme sociale e le tensioni legate alla presenza dei campi rom.
Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini, che ha denunciato con forza il contesto in cui crescono questi ragazzi: «I campi rom nel 99% dei casi sono luoghi di educazione all’illegalità. Che nel 2025 esistano ancora è incredibile. Bisogna salvare questi minori affidandoli a istituzioni o famiglie che possano garantire un futuro diverso».
Il clima di dolore e rabbia si è respirato ai funerali della 71enne, celebrati la vigilia di Ferragosto. Don Paolo Steffano, nell’omelia, ha lanciato un monito severo: «Non servono discorsi né proclami. Servono fatti concreti, non documenti e scaricabarile. La comunità ha bisogno di azioni».