Dopo una procedura di consultazione, mercoledì il Consiglio federale ha deciso di ridurre la franchigia di valore oltre la quale una persona residente in Svizzera che ritorna da un paese di frontiera dopo avervi effettuato acquisti deve pagare l'IVA svizzera sull'importo dei suoi acquisti. Oggi questa soglia è di 300 franchi, mentre dal 1° gennaio 2025 sarà di 150 franchi. Il Consiglio federale precisa che questa soglia di 150 franchi vale soltanto una volta per persona e al giorno.
Le federazioni dei commercianti svizzeri hanno quindi voluto lottare contro il turismo degli acquisti rendendolo meno attraente dal punto di vista fiscale. Il Consiglio federale ha quindi rinunciato ad abbassare la soglia a 50 franchi, soprattutto per non sovraccaricare il personale doganale. “Anche se l’app di sdoganamento QuickZoll è stata ampiamente utilizzata, molte persone vorrebbero comunque sdoganare la propria merce allo sportello. Gli oneri amministrativi per i doganieri aumenterebbero notevolmente”, afferma il Consiglio federale. Si temeva anche un aumento del contrabbando.
Infine, per il governo la franchigia di 50 franchi era troppo restrittiva. "Non sarebbe più stato possibile importare una stecca di sigarette in esenzione da dazi doganali e IVA", afferma. Il Consiglio federale vuole che la maggior parte delle richieste di sdoganamento avvengano digitalmente con la sua applicazione QuickZoll, che sarà adattata a partire dal 2027 per tenere conto dell’aliquota IVA ridotta, cosa che oggi non avviene.