Negli scorsi mesi, dopo l'ennesima Pasqua contraddistinta da lunghe code all'entrata del San Gottardo, alcuni politici hanno rilanciato la proposta di far pagare un pedaggio agli automobilisti che intendono utilizzare il tunnel che separa il Ticino dal canton Uri. Una proposta a cui il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri si oppone e che lo ha spinto ad inoltrare al Consiglio federale un'interpellanza in cui pone una serie di domande al Consiglio federale. Secondo Quadri, l'introduzione di un pedaggio al San Gottardo sarebbe “penalizzante” per il canton Ticino e lo renderebbe un cantone di “serie B” e “meno svizzero”, ciò che sarebbe deleterio per la coesione nazionale e il federalismo. Inoltre, per l'esponente leghista, un pedaggio avrebbe come conseguenza che molti automobilisti sceglierebbero strade alternative, intasando così, oltre al passo del San Gottardo, anche strade secondarie e centri abitati.
Al Consiglio federale viene inoltre chiesto se concorda che un sistema di pedaggi e prenotazioni renderebbe necessaria la creazione di aree di sosta ma che di spazi disponibili non ve ne sono. Quadri chiede inoltre al CF se ritiene coerente che decine di migliaia di frontalieri e padroncini stranieri possano entrare quotidianamente in Ticino a costo zero, mentre cittadini svizzeri residenti in altri cantoni dovrebbero pagare per avere lo stesso diritto. Viene poi chiesto al CF se concorda che un pedaggio al Gottardo si tradurrebbe in una tassa sul turismo in Ticino e sesarebbe disposto a valutare la fattibilità di un pedaggio che interessi unicamente i veicoli stranieri in transito parassitario attraverso il traforo del Gottardo, ovvero quelli che partono da paesi esteri diretti verso paesi esteri, senza generare indotto economico sul territorio ticinese.