Per questi motivi, Quadri nell'interpellanza inoltrata al Consiglio federale chiede se il governo è cosciente delle conseguenze di queste modifiche e se non intende finanziare cantoni e comuni per l'espletamento di queste procedure, per esempio creando un fondo federale ad hoc.
Di seguito il testo integrale dell'interpellanza di Lorenzo Quadri:
Interpellanza al Consiglio federale
Ticino penalizzato dalla pianificazione federale
Per applicare LPT (Legge sulla pianificazione del territorio) l’ARE (Ufficio federale dello sviluppo territoriale) utilizza un metodo di verifica del dimensionamento delle zone edificabili uniforme per tutti i Cantoni. Il sistema di calcolo è basato su criteri statistici.
Uno di questi criteri è lo scenario di sviluppo demografico, elaborato sulla scorta dei dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica ogni 5 anni.
I Cantoni sono chiamati a prendere le misure necessarie per un corretto dimensionamento delle zone edificabili nei propri piani direttori (PD), misure che l’ARE ritiene di dover valutare secondo lo scenario federale.
Il piano direttore del Canton Ticino è stato approvato dalla Confederazione in base allo scenario di sviluppo demografico del 2020, mentre per tutti gli altri Cantoni l’ARE ha adottato lo scenario 2015.
Lo scenario 2020 è penalizzante per il Ticino: infatti prevede uno sviluppo demografico inferiore rispetto alle previsioni del 2015.
L’ARE ha anche segnalato che ogni 5 anni i Cantoni dovranno verificare le misure dei loro PD in base al più aggiornato scenario federale.
Alla luce di queste considerazioni, occorre chiedersi se il metodo di verifica del dimensionamento delle zone edificabili stabilito dall’ ARE sia davvero efficace, attuabile e sostenibile.
Chiedo pertanto al CF:
- Considerato che le modifiche dei piani direttori e dei piani regolatori implicano dei tempi molto lunghi per Cantone e Comuni, e che l’effetto di queste modiche si potrà constatare solo sul medio e lungo termine, è sensato che l’ARE voglia rivedere questi scenari ogni 5 anni?
- È consapevole il CF dell’immane lavoro che questo genera alle amministrazioni cantonali e comunali?
- Non ritiene il CF che questo metodo crei un clima d’incertezza per i Cantoni e i Comuni, e che provocherà dei ritardi nell’adattamento della pianificazione cantonale comunale?
- Considerato che vi saranno verosimilmente dei costi dovuti ai dezonamenti, non ritiene il CF che la Confederazione dovrebbe sostenere finanziariamente i Cantoni e i Comuni toccati?
- Se il CF dovesse confermare tale modo di procedere (adattamento della pianificazione ogni 5 anni), non sarebbe opportuna la creazione di un fondo federale favore dei Cantoni e dei Comuni per l’espletamento delle necessarie procedure?
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi