AVELLINO (Italia) – La morte di Papa Francesco è sopraggiunta lo scorso lunedì, il lunedì dell’Angelo, il giorno dopo aver visto per l’ultima volta il Pontefice sulla Loggia delle Benedizioni in occasione della Pasqua. Un ictus, che ha portato al coma e al collasso cardiorespiratorio, ha interrotto la vita di Papa Bergoglio che già da tempo era malato. La sua morte ha avuto ripercussioni anche sullo sport, specie quello italiano: tutte le partite di calcio dei campionati italiani che si sarebbero dovute disputare lunedì 21 aprile sono state rinviate e si sono invece giocate, nella maggior parte dei casi, ieri. La morte di Papa Francesco, inoltre, fa continuare una strana statistica che riguarda l’Avellino calcio: ogni volta che il club irpino conquista una promozione, muore un Pontefice.
Tutto ebbe inizio nel 1958, quando morì Pio XII: la città campana, in quell’anno, poté festeggiare la promozione in Serie C. Da allora è accaduto ogni volta: se la Chiesa annuncia il decesso del Santo Padre, l’Avellino calcio esulta. La coincidenza quest’anno, inoltre, è stata rapidissima: i “Lupi” sono stati promossi nel giorno di Pasqua, Papa Francesco è spirato a Pasquetta.
Tra l’ultimo saluto a Pio XII e a Bergoglio, la casualità ha voluto che ciò accadesse anche nel 1963, quando i biancoverdi tornarono nuovamente in Serie C: a morire fu Giovanni XXIII. La medesima cosa accadde nel 1978, con la storica promozione in A dei campani e il doppio conclave del Vaticano visto l’addio a Paolo VI e l’immediata scomparsa di Papa Luciani, che portò all’elezione di Giovanni Paolo II.
Nel 2005 le strade di Avellino e Vaticano si intrecciarono nuovamente: gli irpini tornarono in Serie B superando il Napoli nella finale dei playoff, pochi mesi dopo il triste addio a Karol Wojtyla, venuto a mancare il 2 aprile. Anche quando Papa Ratzinger si dimise, nel 2013, i Lupi festeggiarono una promozione in Serie B. Fino ad arrivare a quanto avvenuto nei giorni scorsi: l’Avellino è tornato in Serie B dopo 7 anni e il mondo sta piangendo la morte di Papa Bergoglio.