Svizzera, 12 maggio 2022

In Svizzera solo perchè non può essere espulso, un estremista islamico insegna religione a giovani e bambini

Un islamista ex membro dell'ISIS che può rimanere in Svizzera solo perchè non può essere espulso insegna arabo e religione. Attivo nella moschea dell'Associazione culturale islamica di Sciaffusa, questo 35enne condannato ed espulso impartisce lezioni di arabo e Corano, soprattutto a bambini e giovani. Come riporta la "Weltwoche", l'uomo è un iracheno ex membro dello Stato Islamico. Nel 2017 era stato condannato a un totale di 44 mesi di carcere per vari reati, fra cui proprio l'appartenenza a questo gruppo terroristico. Forse ancora più inquietante, secondo il Tribunale penale federale il 35enne stava preparando un attacco terroristico in Europa.

Nonostante la condanna, però, il 35enne è stato ammesso temporaneamente in Svizzera perché, secondo il Tribunale amministrativo federale, nel suo Paese d'origine era stato minacciato di tortura e di morte. L'Ufficio
federale di polizia Fedpol continua a ritenere che l'uomo sia pericoloso e scrive nel suo ultimo rapporto annuale che vuole "predicare e riunire intorno a sé persone che la pensano come lui".

Per facilitargli la ricerca di un alloggio, le autorità sciaffusane gli hanno cambiato il nome arabo con uno ebraico, fatto che ha suscitato le critiche della Federazione svizzera delle comunità ebraiche. Con questo nome potrebbe, ad esempio, partecipare a eventi ebraici senza essere riconosciuto.

Secondo la "Weltwoche", l'uomo è sposato con una cittadina svizzera convertita all'Islam attiva nella scena islamista di Winterthur. Grazie a questo matrimonio il 35enne potrebbe presto richiedere la naturalizzazione agevolata, anche se la Segreteria di Stato per la Migrazione avrebbe l'ultima parola - ad esempio, se si teme una minaccia alla sicurezza interna.

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