FRANCIA - Con un decreto firmato il 3 settembre, il presidente francese Emmanuel Macron ha disposto lo scioglimento dell’Institut Européen des Sciences Humaines (IESH) di Château-Chinon, una scuola per imam legata alla federazione “Musulmans de France”, considerata vicina ai Fratelli Musulmani. Secondo il decreto, l’istituto avrebbe diffuso dottrine di matrice islamista radicale e contribuito alla radicalizzazione di diversi allievi.
Tra coloro che vi completarono la formazione figura un religioso oggi attivo in Ticino, alla guida di una delle principali associazioni musulmane del Cantone. Dopo aver conseguito una licenza in diritto in Francia, aveva frequentato l’istituto francese negli anni Novanta, prima di assumere incarichi religiosi e associativi in Svizzera.
Già nel 2015, il ticinese Giorgio Ghiringhelli aveva pubblicato sul sito Il Guastafeste un dossier intitolato “La Comunità islamica ticinese cavallo di Troia dei Fratelli Musulmani”, nel quale denunciava le possibili connessioni tra l’istituto di Château-Chinon e realtà religiose attive in Ticino. L’inchiesta sollevava interrogativi sulla diffusione di ideologie ispirate alla sharia attraverso canali apparentemente moderati e dialoganti.
Il decreto dell’Eliseo riporta l’attenzione sui rapporti tra istituzioni islamiche europee e il movimento dei Fratelli Musulmani, bandito in diversi Paesi per la sua visione politico-religiosa. Il religioso attivo in Ticino, che si è sempre presentato come fautore del dialogo interreligioso, non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla decisione di Parigi.