Ormai tutti, o quasi, usiamo Whatsapp o altre app di messaggistica, che sono veloci, intuitive, carine e soprattutto gratuite. Ma i più “anziani” si ricorderanno sicuramente che tra gli anni 90 e per il primo decennio del 2000, queste applicazioni non esistevano e per comunicare si usavano principalmente gli squilli sul cellulare o gli sms: per chi aveva l’abbonamento più fornito erano illimitati, altrimenti nella bolletta mensile ve ne erano compresi un determinato numero. Superata quello soglia si pagava… e neanche poco.
Certo per i teenager tutto questo potrebbe assomigliare a un qualcosa che riguarda il Paleolitico, ma fidatevi… era esattamente così. E a proposito di sms, il primo della storia va all’asta come Nft, ovvero come un certificato digitale. Fu trasmesso da Vodafone il 3 dicembre 1992, attraverso la rete dell’azienda, e fu ricevuto da Richard Javis, dipendente della compagnia, durante una festa di Natale. Conteneva