BELLINZONA - Non è quello che i due Consiglieri di Stato leghisti (ed il “Picca” coordinatore del Movimento) avevano chiesto. Ma è comunque un risultato significativo. L’arrocco in governicchio non c’è stato, ma un arrocchicchio sì, nella forma di scambio di importanti dossier tra Gobbi e Zali. Missione parzialmente compiuta: del resto, il nostro è il paese dei compromessi.
Un successo della Lega, quindi. Ed infatti la partitocrazia ed i media di regime hanno dato fuori di matto. Si sono messi a strillare istericamente, senza costrutto né decenza: una conferma inequivocabile che la Lega l’ha avuta vinta. La Lega ha piantato un bastone nel formicaio partitocratico. E le formiche hanno cominciato a correre in giro impazzite.
In un paese normale, uno scambio di Dipartimenti – e a maggior ragione di dossier come poi avvenuto – avrebbe fatto parlare, forse, per un giorno. Invece in questo Cantone - dove i media di regime sono affetti da antileghismo patologico e dove il livello di una politichetta sempre più autoreferenziale e disconnessa dalla realtà precipita di continuo verso il basso - la casta ha scatenato una shitstorm di proporzioni apocalittiche. Su una questione, è bene ricordarlo, che è di esclusiva competenza del Governo.
Anche i membri non leghisti del CdS hanno certificato, per atti concludenti, che l’arrocco era una buona idea: se lo scambio di Dipartimenti fosse stato una ciofeca, gli altri “ministri” l’avrebbero semplicemente bocciato “in toto”. Invece hanno optato per una soluzione di compromesso, approvata all’unanimità. Sicché la partitocrazia, strillando contro l’arrocchicchio, di fatto ha sfiduciato i propri esponenti governativi.
Adesso si tratta di lavorare. Gobbi e Zali hanno ottenuto, almeno in parte, ciò che volevano. Pertanto, dovranno portare a casa dei risultati. Se ciò non accadrà, nessuno sarà disposto a far loro degli sconti.
LORENZO QUADRI