*Mozione al Consiglio Federale di Lorenzo Quadri
Il Consiglio federale (segnatamente il DFAE) candida la Svizzera quale membro del Consiglio di sicurezza dell’ONU per il biennio che va dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024. Le elezioni si terranno a New York nel giugno 2022. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite è composto da 5 membri permanenti, con diritto di veto, e 10 membri non-permanenti. In tale gremio, la Svizzera disporrebbe di un’influenza alquanto limitata, per non dire nulla. Le Nazioni Unite prendono le proprie decisioni non certo in base a principi di equità e di democrazia, bensì in ossequio a logiche di potere. Le politiche onusiane sono, di conseguenza, partigiane e faziose.
La Svizzera, con la sua
La Svizzera, con la sua
lunga tradizione di neutralità ed indipendenza, deve rimanere lontana da simili organismi sovranazionali. Aderire al Consiglio di sicurezza dell’ONU costringerebbe il nostro Paese a schierarsi in situazioni di conflitto; ciò equivarrebbe a svuotare di significato la neutralità elvetica (che il CF e le maggioranze partitiche hanno già a più riprese colpevolmente compromesso) ed a privare di autorevolezza e credibilità i celebrati “buoni uffici” della nostra diplomazia. Piuttosto che aspirare a posti nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, col risultato di asservirsi sempre più a questa organizzazione, la Svizzera dovrebbe semmai pensare ad uscire dalle Nazioni unite e dalle sue agenzie.
*Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi