ZALI - "Premetto che non sono più il più indicato esegeta del pensiero democentrista, essendo semmai, infatti, notoriamente una sorta di parassita del sistema che, senza condividere gli ideali, si limita ad attingere ai loro voti per rimanere, senza diritto, al suo posto. Non succhiavo ancora alla mammella dei vostri voti. Ma evidentemente ci devono essere cose che mi sfuggono, per cui rinuncio a confrontarmi con ciò che non capisco.
È solo un pretesto, un frammento estratto da un progetto complesso da utilizzare distorcendolo per gli scopi del partito, ipotizzo. Gettare discredito su chi lavora. Crescere ancora ed entrare finalmente con le proprie forze in Consiglio di Stato. E per fare questo non ci si fa civicamente, secondo me, quello di mettere in pericolo un progetto strategico. Il più grande progetto infrastrutturale in termini di costo d’investimento promosso dal Cantone negli ultimi cento anni, e magari nell’intera storia del Cantone Ticino.
Questi pseudo-argomenti non avevano nemmeno il pregio della novità. Nel corso dell’audizione chiesta dalla Commissione Gestione e Finanze, martedì mattina, sono bastati non più di cinque minuti per demolirli. Demoliti dalle cifre, demoliti dalle spiegazioni fornite dai tecnici del DT, che non hanno dovuto fare altro che evidenziare, in una presentazione PowerPoint peraltro già pronta da un mese, dati e cifre appartenenti ai documenti di progetto. Noti da anni, ripeto.
Da una parte, oltre all’UDC, sono ricomparse ringalluzzite le autoreferenziali associazioni sedicenti tutrici di ambiente, territorio, traffico, paesaggio e quant’altro. A queste associazioni mi sento di dire: fatevene una ragione. Quindi grazie, avete detto quello che dovevate, l’avete ripetuto, ma ora basta. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
Il progetto, nell’intenzione dell’UDC, è destinato comunque a cadere, in nome delle loro ambizioni: una vittima innocente e un deprecabile danno collaterale, da mettere in conto come in qualsiasi azione militare.
Ma torniamo ai nostri amici democentristi.
Niente colpi di scena.
Niente documenti segreti.
Niente intervento del gruppo.
Lasciatevelo dire. E mi dispiace che ci siano solo le signore a sentirlo: siete nulli, va bene? Siete nulli. E riferitelo ai vostri colleghi."
Fonte: trascrizione intervento Claudio Zali in aula di Gran Consiglio





