LUGANO - Alla presentazione dei risultati della stagione 2024/25 del LAC, il presidente del Consiglio direttivo Roberto Badaracco ha parlato di “estremo successo” e di una “macchina quasi perfetta”. Peccato che alcune cifre siano rimaste sullo sfondo.
La più eloquente: per ogni spettatore i contribuenti hanno versato 117 franchi. I biglietti, pur cari, non bastano. Gli introiti da vendita (3,155 milioni) coprono meno di un terzo dei contributi pubblici complessivi (9,5 milioni tra Città e Cantone). A rendere bene c'è l’autosilo con 1,238 milioni: non esattamente marginale.
Il confronto pesa: KKL riceve 4,8 milioni l’anno dalla Città di Lucerna; Lugano ne mette 9,2 per il LAC. Quanto ai “record”: gli spettatori sono saliti da 81’083 a 81’272, +0,23%. Più stabilità che boom.
Il pubblico resta soprattutto ticinese (fino all’89% in danza e teatro). Calano anche gli abbonati LAC+ (da 1’627 a 1’607) e il grado di autofinanziamento scende dal 52,5% al 50,3%, nonostante ricavi straordinari legati a LuganoMusica. I costi del personale hanno superato 7,5 milioni. Chiamarlo “massimo splendore” è un azzardo: senza 117 franchi pubblici a spettatore, il LAC non starebbe in piedi.





