Con riferimento alle irregolarità emerse nella gestione di oggetti sequestrati nell'ambito di inchieste penali, e in particolare di alcune armi, il Ministero pubblico comunica che gli accertamenti sono giunti a conclusione. Il Procuratore generale Andrea Pagani ha in particolare emanato un decreto d'accusa nei confronti di un agente della Polizia cantonale in cui si propone una condanna a una pena pecuniaria di 150 aliquote giornaliere sospesa condizionalmente oltre a una multa e al pagamento di spese e tasse di giustizia.
Le ipotesi di reato sono quelle di falsità in documenti (con riferimento alla falsificazione di una firma su un contratto di acquisto di un'arma) e di ripetuta infrazione alla Legge federale