La Sezione di Bellinzona della Lega dei Ticinesi accoglie con favore le misure annunciate dall’Ufficio della caccia e della pesca del Cantone dopo il recente episodio di predazione ad Artore.
Il rafforzamento del monitoraggio e le ronde dei guardiacaccia con proiettili di gomma rappresentano risposte concrete alle legittime preoccupazioni della popolazione.
Già a maggio il consigliere comunale Manuel Donati aveva sollevato la questione tramite un’interrogazione, chiedendo al Municipio se esistesse una strategia comunale per affrontare simili situazioni.
Pur apprezzando la rapidità dell’intervento, riteniamo che il problema resti aperto. L’efficienza dimostrata a Bellinzona, centro urbano del fondovalle, raramente si riscontra nelle zone di montagna, dove agricoltori e alpeggiatori convivono da anni con il lupo senza risposte altrettanto tempestive.
La presenza del lupo è un tema che riguarda l’intero Cantone. Non si tratta solo di valli o aree periferiche, ma dell’equilibrio tra fauna e attività umane in tutte le regioni, pianura inclusa.
Esprimiamo solidarietà a chi subisce da tempo le conseguenze delle predazioni: agricoltori, allevatori e famiglie che vedono messo a rischio il proprio lavoro e le tradizioni locali. Le chiusure silenziose delle aziende agricole hanno effetti reali sul territorio e sulle persone.
Ringraziamo il Dipartimento del Territorio, ma rivolgiamo un appello: serve un deciso cambio di rotta. È urgente dotarsi di una strategia di gestione del lupo efficace, omogenea e solidale, che garantisca sicurezza e protezione a tutte le regioni del Cantone, senza eccezioni.
Sezione Lega dei Ticinesi, Bellinzona