Svizzera, 13 maggio 2021
Anche le Guardie papali dovranno pagare la tassa militare, "un'esenzione sarebbe discriminante verso altre religioni"
La Guardia svizzera pontificia svolge il servizio militare per uno Stato estero, e quindi le guardie non vanno esentate dal pagare la tassa militare prevista per chi non presta servizio nell'esercito svizzero. Lo ha deciso il Consiglio federale nonostante che la Commissione di politica di sicurezza del Consiglio nazionale aveva inizialmente adottato un progetto di legge che prevedeva l'esenzione dalla tassa di esenzione dal servizio militare per le guardie papali.
"Il Consiglio federale riconosce che la Guardia Svizzera svolge un servizio speciale che giova alla reputazione della Svizzera all'estero. Tuttavia, si oppone a una deroga per le guardie svizzere nell'ambito dell'obbligo di servizio militare, dato che non stanno prestando servizio militare all'estero, ma servizio di polizia per uno stato straniero" si legge nel comunicato della Confederazione. Le guardie, continua il testo "non svolgono
nemmeno un'attività essenziale a beneficio della popolazione svizzera che darebbe loro diritto a un'esenzione dall'obbligo di servizio militare". Nelle passate revisioni della legislazione militare, sottolinea il Consiglio federale, il Parlamento si era peraltro astenuto dall'introdurre una tale eccezione.
Altro motivo per cui le guardie papali non vanno esentate dal pagare la tassa militare sarebbe una presunta "discriminazione" verso altre confessioni religiose. "Un'esenzione legale – scrive il governo federale - per le guardie svizzere violerebbe il divieto di discriminazione contro altre fedi, poiché solo i cittadini svizzeri che professano la fede cattolica romana sono ammessi al servizio dello Stato della Città del Vaticano. Inoltre, violerebbe il principio della parità di trattamento di tutti coloro che sono soggetti all'obbligo di prestare servizio militare.