Svizzera, 03 dicembre 2020
"Perchè la Svizzera non svolge dei test rapidi a tappeto?"
Perché la Svizzera, diversamente da altri Paesi, non svolge dei test rapidi a tappeto per ridurre il rischio di focolai causati da persone asintomatiche? È la domanda che il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha posto giovedì in un'interpellanza al Consiglio federale. Secondo Quadri, condurre dei test a tappeto permetterebbe di ridurre il rischio di focolai dovuti a persone asintomatiche e chiede quindi se il CF ha preso in considerazione questa possibilità e, se no, cosa pensa di fare il Consiglio federale per ridurre il rischio di focolai generati da persone asintomatiche.
Altro aspetto in ambito Coronavirus evocato da Quadri nella sua interpellanza riguarda la piattaforma Medtech Supply, tramite la quale il Consiglio federale acquista materiale sanitario per la Svizzera e su cui vengono pubblicate le commesse pubbliche per maschere protettive, occhiali protettivi, guanti, tute protettive e camici e alle quali possono partecipare tutti i possibili fornitori che rispettino le direttive prescritte dalla Legge sulle commesse pubbliche.
Dal momento che i valori soglia definiti per le commesse pubbliche per appalti diretti ammontano a 700'000 Fr, il CF ha acquistato test rapidi che vengono messi a disposizione dei cantoni nel quantitativo di 70'000 pezzi al giorno distribuiti dalla Roche (ma prodotto in Cina o Corea), Quadri si chiede se la scelta di acquistare quantitativi sotto la soglia dei 700'000 abbia come obiettivo quella di escludere dal mercato attori e prodotti che invece sono presenti e certificati nel resto d’Europa, e che, secondo il parlamentare leghista, dovrebbero essere fruibili ed acquistabili anche in Svizzera.
Di seguito il testo integrale dell'interpellanza inoltrata da Lorenzo Quadri al Consiglio federale:
Interpellanza al Consiglio federale
Coronavirus: perché la Svizzera, diversamente da altri Paesi, non svolge dei test rapidi a tappeto?
Premesso che in seguito alla pandemia COVID-19 il Consiglio federale ha attivato una piattaforma, Medtech Supply,

tramite la quale acquista materiale sanitario per la Svizzera; su questa piattaforma vengono pubblicate le commesse pubbliche per maschere protettive, occhiali protettivi, guanti, tute protettive e camici, alle quali possono partecipare tutti i possibili fornitori che rispettino le direttive prescritte dalla
Legge sulle commesse pubbliche. In considerazione del fatto che i valori soglia definiti per le commesse pubbliche per appalti diretti ammontano a 700'000 Fr, il CF ha acquistato test rapidi che vengono messi a disposizione dei cantoni nel quantitativo di 70'000 pezzi al giorno. Questo a partire da novembre 2020 con Roche, dove Roche risulta essere non produttore bensì distributore di un prodotto coreano o cinese (SD Biosensor). Il costo medio di un test è di Fr. 9.00.
Il Consiglio federale acquista dunque dei lotti che permettono di restare sotto i valori soglia e così sfruttare la possibilità di assegnare appalti diretti a fornitori scelti dal governo stesso.
Chiedo pertanto al CF:
- La scelta di cui sopra mira ad escludere dal mercato attori e prodotti che invece sono presenti e certificati nel resto d’Europa, e che dovrebbero essere fruibili ed acquistabili anche in Svizzera?
- Come mai in altri Stati europei, non da ultima l’Austria, vengono, rispettivamente verranno svolti test rapidi a tappeto, mentre la Svizzera non sceglie questa via che permetterebbe di ridurre il rischio di focolai dovuti alle persone asintomatiche?
-Cosa pensa di fare il Consiglio federale nel concreto per ridurre il rischio di focolai generati da persone asintomatiche?
- Il Consiglio federale non reputa opportuno verificare cosa viene fatto nel resto del mondo per ottenere delle zone “Covid-free”?
-Se l’esempio della Cina dimostra che in 5 giorni possono essere testate 9 milioni di persone, come mai in Svizzera dopo mesi non si riesce a garantire una verifica a tappeto della positività o meno della popolazione?
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi