In una recente intervista al SonntagsBlick, il consigliere federale socialista Beat Jans si è spinto fino a paragonare il trattato di sottomissione all’UE al Patto del Grütli del 1291: una dichiarazione che lascia interdetti. Perché se quel patto storico sanciva l’indipendenza dalla dominazione straniera, l’accordo oggi propinato fa esattamente il contrario: svende la Svizzera a Bruxelles.
L’accordo quadro istituzionale – nella sua nuova versione “2.0” – prescrive la ripresa automatica del diritto europeo, i giudici stranieri, un contributo annuo all’UE di 350 milioni di franchi destinato ad aumentare, e la sostanziale rottamazione dei diritti popolari. Il tutto in oltre 1800 pagine: un mostro giuridico che fa strame della sovranità, della neutralità e dell’indipendenza della Svizzera.
Paragonare questa roba al Patto del Grütli è una sfacciata provocazione.
Inconsistente anche l’argomento della sicurezza giuridica che si otterrebbe approvando l’accordo.
Altro che certezza del diritto: l’unica certezza che avremmo, sarebbe quella di essere sempre in balia del parlamento europeo, che sforna leggi assurde di migliaia di pagine, con tutta la burocrazia annessa. Non dimentichiamo poi che, secondo un’indagine giornalistica recente, un eurodeputato su quattro è - o è stato - coinvolto in casi di corruzione: quindi, quando promulga le leggi, non necessariamente è guidato dall’interesse collettivo.
Finiamola anche con la favoletta della “clausola di salvaguardia sull’immigrazione”, che è in realtà un bluff:
1. La procedura è lenta, farraginosa: tipicamente UE.
2. Per Bruxelles, la situazione svizzera non sarà mai abbastanza grave da giustificarne l’attivazione.
3. La storiella che la clausola si possa applicare in singole regioni, come il Ticino, è l’ennesima invenzione. Questo aspetto non figura nell’accordo, è solo un’“interpretazione” svizzera. Quindi: possiamo scordarcelo.
La realtà, in fondo, è semplice: la Svizzera, con il suo federalismo ed i suoi diritti popolari, è incompatibile con l’Unione europea, che è centralista ed antidemocratica. Pertanto, tra Berna e Bruxelles non ci può essere alcun legame istituzionale. Altro che tirare in ballo il Patto del Grütli nel tentativo di buggerare la popolazione!
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi