l Municipio di Lugano, nella sua seduta odierna, si è chinato sul tema della riapertura delle scuole dell’obbligo prima della fine dell’anno scolastico 2019/2020. La Città ha trasmesso questa mattina all’indirizzo del Consiglio di Stato una lettera con una serie di valutazioni puntuali sul tema. In particolare, la Città ritiene che occorrerebbe limitare la scuola in presenza solo agli alunni dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia e di quinta elementare.
“Considerato che l’Istituto scolastico di Lugano conta 3700 allievi distribuiti su circa 50 sedi e che già in regime normale deve far fronte ad accresciute richieste di accudimento – si legge in una nota stampa -, il Municipio ha ritenuto necessario sviluppare una proposta specifica al fine di garantire la sicurezza ottimale ad allievi e docenti.
Nella lettera inviata al Consiglio di Stato sono indicati in dettaglio i diversi aspetti che hanno portato a questa presa di posizione. A parere della Città, il modello proposto dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) non tiene conto di tutte le variabili in gioco. In particolare, una scuola a turni presuppone la presenza in classe della metà degli allievi, cosa che non permette di garantire il servizio di accudimento per gli allievi rimasti a casa, poiché i docenti e le aule sono occupati dal resto della classe.
La sospensione della refezione alla scuola elementare e dell'infanzia è di difficile applicazione: emerge ad esempio la difficoltà per i genitori che lavorano di andare a prendere i bambini e riportarli a scuola. In alcuni quartieri l’uso dei trasporti scolastici è indispensabile, tuttavia il loro utilizzo non si concilia con la necessità di garantire la distanza sociale e le misure d’igiene. Inoltre, nelle sedi con molti allievi cadenzare le entrate e le uscite, seppur tecnicamente ipotizzabile, comporta evidenti perdite di tempo per l'insegnamento.
Alla luce di queste considerazioni, la proposta del DECS non porta elementi significativi