Sono almeno 104 i terroristi, perlopiù jihadisti dell'ISIS, che sono entrati nel continente europeo tra il 2014 e il 2018 fondendosi con la massa di migranti e, di questi, almeno 29 di loro alla fine hanno commesso o partecipato ad attacchi terroristici. È quanto emerge da un recente studio americano condotto dall'analista Todd Bensman del Center for Immigration Studies (qui lo studio, in inglese).
Intitolato "Cosa può insegnarci la migrazione terroristica attraverso i confini europei sulla sicurezza dei confini americani", lo studio è stato scritto soprattutto per evitare che le autorità americane commettessero gli stessi errori dell'Unione Europea nel 2015.
Bensman ricorda che tra il 2014 e il 2017 ci sono stati oltre 2,5 milioni di attraversamenti illegali ai confini dei 13 Stati membri dell'UE che si trovano ai margini dell'area Schengen. Queste frontiere, va ricordato, rappresentano 50 km in mare e quasi 9000 km a terra, mentre non vi è pressochè alcun controllo alle frontiere interne dell'UE.
A seguito degli attacchi di Parigi nel novembre 2015 e marzo 2016 a Bruxelles, è diventato chiaro che i terroristi dell'ISIS erano entrati nell'Unione mescolandosi agli immigrati clandestini.
Bensman osserva che l'impatto devastante della migrazione e del terrorismo sull'Europa e la risposta del continente ad esso sono stati poco documentati e studiati. Né sono sufficientemente evidenziati nel dibattito europeo sulla migrazione. Secondo l'esperto, almeno 104 islamisti estremisti sono entrati in Europa tra il 2014 e il 2018 con l'afflusso di migranti.