BERNA - Il centro federale per richiedenti d’asilo recalcitranti situato a Les Verrières chiude finalmente i battenti. La notizia, confermata ufficialmente dalle autorità federali, rappresenta un sospiro di sollievo per gli abitanti neocastellani, che per mesi hanno vissuto in un clima di insicurezza, esasperazione e impotenza.
Dalla sua apertura, il centro era stato teatro di numerosi episodi di violenza, furti, intrusione nelle abitazioni private e disordini di vario genere, con protagonisti richiedenti d’asilo considerati ingestibili e spesso recidivi. I residenti, i commercianti e anche le forze dell’ordine avevano lanciato numerosi appelli, rimasti però inascoltati per troppo tempo.
La chiusura arriva ora come una vittoria del buonsenso, ma non può essere considerata una soluzione definitiva. I richiedenti problematici non sono stati rimpatriati: sono stati semplicemente trasferiti altrove. Il problema, dunque, resta intatto, solo dislocato. E finché non si affronterà alla radice la questione dell’asilo abusivo, la sicurezza delle comunità locali continuerà a essere minacciata.
La vera svolta potrà arrivare solo con un cambiamento strutturale della politica migratoria: controllo alle frontiere, fine dell’asilo di comodo e tolleranza zero verso chi non rispetta il Paese che lo accoglie. La chiusura di Les Verrières è un passo avanti, ma la strada per la sovranità e la sicurezza è ancora lunga.
Fonte: udc.ch