Ticino, 09 febbraio 2020

Gli stranieri in assistenza ci costano 50 milioni all’anno!

l secondo gruppo numericamente più rappresentato dopo gli italiani? Gli eritrei, ovvero dei FINTI rifugiati che non scappano da nessuna guerra e che pertanto non dovrebbero nemmeno poter rimanere in Svizzera!

Ma come, gli stranieri che mungono ad oltranza il nostro Stato sociale non dovevano essere tutta una balla della Lega populista e razzista?

Ed invece le cifre ufficiali, appena divulgate dal governicchio cantonale in risposta ad un’interrogazione del deputato leghista Massimiliano Robbiani, raccontano una storia ben diversa! Robbiani chiedeva lumi sull’evolversi del deleterio fenomeno degli stranieri beneficiari di prestazioni assistenziali finanziate dai contribuenti ticinesi. Le risposte ottenute dimostrano che la Lega ed il Mattino avevano ragione! Che strano, eh?

Prima constatazione

La percentuale degli stranieri in assistenza in Ticino dal 2010 al 2018 è aumentata. Di poco, ma è aumentata: dal 41% al 43%. Visto che nel nostro Cantone gli stranieri sono il 30% della popolazione, essi sono sovrarappresentati tra i beneficiari di prestazioni sociali. Se poi dovessimo conteggiare anche gli “svizzeri” con il passaporto ancora fresco di stampa… In cifre: a fine 2018 in Ticino c’erano 3422 stranieri in assistenza. Di conseguenza la stampa di regime, al servizio della partitocrazia spalancatrice di frontiere, ha colto l’occasione per titolare: “stabile il numero degli stranieri in assistenza”. Si tratta dell’ennesimo titolo farlocco, che mira a prendere per i fondelli i cittadini, nella speranza che questi leggano – appunto - solo il titolo, senza spingersi oltre! Tanto per cominciare: non è il numero degli stranieri in assistenza ad essere rimasto stabile, bensì la loro percentuale sul totale dei beneficiari. Non si tratta di sofismi, anzi! Ed infatti, e adesso arriva il bello: la percentuale di stranieri in assistenza sarà anche rimasta più o meno stabile – nel senso che è aumentata di poco – ma la spesa è invece raddoppiata, e questo nel giro di soli otto anni!

Ovvero: se nel 2010 per mantenere immigrati in assistenza il contribuente 
ticinese spendeva 26 milioni di Fr, nel 2018 la somma era esplosa a 49.6 milioni. Ovvero, IL DOPPIO!

Se questa non è una vera e propria emergenza...! Altro che titolare “stabile il numero degli stranieri in assistenza” pensando di far fessi i lettori, cari giornalai della stampa di regime!

Seconda constatazione
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Da dove vengono gli stranieri in assistenza? La nazionalità più rappresentata, e questo non sorprende visto che siamo in Ticino, è quella italica. Nel 2018 in questo sfigatissimo Cantone c’erano 1046 italiani in assistenza. Ma qual è, invece, il secondo gruppo nazionale più numeroso? Risposta: gli eritrei, con ben 745 persone, quindi neanche poi tanti di meno rispetto agli italiani! Visto che gli eritrei sono tutti finti rifugiati che non scappano da nessuna guerra, e quindi vanno rimpatriati, ci piacerebbe sapere quanti milioni ci costano ogni anno in prestazioni assistenziali!

Proviamo a fare un calcolo della serva: se 3422 stranieri in assistenza costano 50 milioni, ciò significa che, in proporzione, 745 casi d’assistenza costano 11 milioni! In altre parole: vuoi vedere che ogni anno il solito sfigato contribuente spende 11 milioni per pagare l’assistenza a persone che non dovrebbero nemmeno essere in Svizzera?

Non è finita: spesso e volentieri i migranti economici non ricevono solo contributi assistenziali, ma beneficiano di interventi sociali dai costi spropositati, che vanno a sommarsi ai contributi monetari. E’ quindi evidente che la fattura sociale totale è assai più alta degli 11 milioni ipotizzati. E chi possiamo ringraziare se questi finti rifugiati rimangono sul nostro territorio invece di venire rimandati a casa loro? Forse la kompagna Simonetta Sommaruga, già ministra di giustizia, e la sua successora PLR Karin Keller Sutter (detta KKS, pronuncia Ka-Ka-eS)? P$$ e PLR in tandem a sostegno dei finti rifugiati!

Va inoltre considerato che, se una parte degli italiani in assistenza, prima di finire a carico dello Stato sociale, ha lavorato, magari anche per tanti anni, e quindi ha pagato tasse ed oneri sociali, ciò non vale per gli eritrei. I quali non hanno mai lavorato né mai lavoreranno! Costoro mungono e basta!

Terza considerazione

Introducendo le proprie risposte, il CdS scrive la seguente frase: “ Nel corso dell’anno lo statuto di ogni persona può variare con l’acquisizione della nazionalità svizzera”. Ohibò! Questo significa due cose: Le naturalizzazioni facili, volute dalla partitocrazia PLR-PPD-P$$ (Verdianguria ovviamente inclusi) servono anche a taroccare le statistiche sugli stranieri in assistenza. I naturalizzati di fresco vengono infatti conteggiati come svizzeri.

Ancora più grave: si naturalizzano anche stranieri in assistenza!

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