Nei giorni scorsi si è saputo che perfino il ministro degli esteri Ignazio Cassis considererebbe “morto e sepolto” il famoso nuovo accordo con l’Italia sulla fiscalità dei frontalieri.
Ma va? Nel 2020 saranno cinque (!) anni che siamo in ballo con questo trattato, la cui firma era stata spacciata per “imminente” già nel 2015! Ed intanto, in nome dell’accordo da sottoscrivere – o piuttosto: usando come pretesto l’accordo da sottoscrivere – le genuflessioni davanti al Belpaese sono proseguite ad oltranza. A partire dalla mancata applicazione della mozione Pantani, approvata dal parlamento (che ancora in settembre ha rifiutato di dichiararla evasa) per la chiusura notturna dei valichi secondari.
Ovviamente i vicini a sud lo sanno bene e se la ridono: tenendo l’accordo nel limbo, facendo credere che una firma sia sempre possibile, fanno ballare gli svizzerotti (“che tanto sono fessi e non si accorgono di niente”) alla musica che vogliono loro!
Non serve certo essere sottili diplomatici né finemente psicologi per capire