Ticino, 25 novembre 2019

Lugano Airport, il consiglio comunale strizza l’occhio alla ricapitalizzazione

E alla fine, alle 22.30 circa, il Consiglio Comunale ha dato il via libera allo stanziamento di 3,6 milioni per la ricapitalizzazione della società, 1,38 milioni per la copertura delle perdite a bilancio al 31 dicembre 2019 e ulteriori 780.000 franchi per la copertura del 60% delle perdite del 2020 (inizialmente si chiedeva sino al 2024). 

In pratica a sostenere la dismissione dell'aeroporto, con relativo piano occupazionale, per i dipendenti, sono rimasti solo socialisti e Verdi: il rapporto di minoranza ha infatti raccolto al primo turno di voto in Consiglio Comunale solo 11 voti. Si è dunque andati al secondo turno, e anche l’idea “moderata”, quella di PPD-PLR che voleva accettare lo stanziamento a condizioni ben precise (concludere delle trattative coi privati entro settembre 2020 e la ripresa dei voli di aviazione generale) per un voto, 22 a 21, è stata superata da quella di Lega-UDC, ovvero favorevole al messaggio municipale.

A quel punto, anche il PPD ha deciso di appoggiare il messaggio, il PLR dopo un momento di discussione interna anche: la votazione si è dunque conclusa con 43 voti a favore, 11 contrari e un astenuto.

rgb(0, 0, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: roboto, "helvetica neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 18px;"> La discussione era cominciata poco prima delle 20 con l’intervento socialista, in cui si affermava che “Governo e Municipio non hanno fatto passi indietro anche se, in realtà, non ci credono più neanche loro”,con la promessa di essere pronti ad arrivare anche alla dismissione. Via via hanno parlato gli altri, con il PLR che ha favorevolmente evidenziato la volontà del Municipi odi farsi affiancare da un esperto nelle trattative con i privati, l’UDC che ha sottolineato come da tempo metteva in evidenza i segnali di pericolo per lo scalo e con la Lega che ha polemizzato: “Chiudiamo il LAC, tanto c’è la scala a Milano o il KKL a Lucerna. Non realizziamo il polo sportivo e degli eventi, tanto ci sono stadi di calcio in Lombardia e in Svizzera tedesca. E perché difendere la piazza finanziaria?”.

In aula erano presenti dei dipendenti che prima si sono fatti sentire fuori dal Municipio. Forte l’intervento di Borradori, che oltre a sottolineare come si andrà forse incontro a un referendum a livello cantonale e che dunque se le forze politiche luganesi sono divise si crea un problema, “Una città come Lugano, che ha l’ambizione di essere una città importante e (e questo è un fatto) che vuole essere una delle maggiori città svizzere, merita di salvaguardare un’infrastruttura di questo tipo. È fondamentale non perdere quel che abbiamo”, ha lanciato un appello accorato.

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