Ticino, 14 luglio 2019

Il finto cuoco di Berlusconi è potuto rimanere due anni in Ticino senza avere il permesso

Il finto cuoco di Silvio Berlusconi non ha mai ricevuto alcun permesso per stabilirsi in Ticino. Nel 2017 aveva chiesto il rilascio del permesso B, ma questi gli era stato negato “per motivi di ordine pubblico”. Da allora ha potuto rimanere quasi due anni a Minusio, con una parentesi di poco più di un mese alla Stampa, solo grazie ai ricorsi da lui presentati e ai relativi termini. Ma finalmente il 7 giugno  2019, su richiesta del Dipartimento delle istituzioni, la Segreteria di Stato della migrazione ha emesso nei suoi confronti un divieto d’entrata in Svizzera. L’uomo, stando al Caffè, si troverebbe ora in Germania.

Si chiude così la parentesi elvetica di Salvatore Carpinteri, il 48enne cittadino italiano che sostiene di essere stato lo chef di Silvio Berlusconi. Non vi sono riscontri a sostegno della sua affermazione; in rete si trovano però numerose prove del suo nutrito bagaglio criminale. Truffe, raggiri, inganni che gli sono valsi parecchi guai giudiziari in Italia. Carpentieri ha così deciso di varcare il confine, a suo dire su consiglio di Berlusconi. Ma non ha fatto i conti con la vigilanza del Dipartimento delle istituzioni, che se non fosse per i vincoli
imposti dalla libera circolazione e dagli effetti sospensivi dei ricorsi con tutta probabilità l’avrebbe espulso ancora più in fretta.

Da notare, infine, l’ennesima figura barbina rimediata dal deputato mps Matteo Pronzini. In un’interrogazione presentata nel maggio scorso chiedeva al governo come fosse possibile che Carpinteri avesse ottenuto un permesso e aperto una ditta nonostante i suoi precedenti in Italia. In quell'occasione Pronzini aveva sostenuto che la richiesta del casellario giudiziale voluta dal direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi si fosse dimostrata inefficace. In realtà l’ex finto cuoco di Berlusconi non ha mai ricevuto alcun permesso. Gli è stato negato proprio grazie alla richiesta del casellario giudiziale. E se ha potuto vivere e delinquere in Ticino per quasi due anni, è solo grazie all'Accordo di libera circolazione tanto caro alla sinistra di Pronzini, che consente a qualsiasi cittadino europeo di stabilirsi in un Paese in attesa che le autorità si esprimano sulla sua richiesta di permesso. Tra un ricorso e l’altro ci sono voluti quasi due anni. Ma questo non dipende da Gobbi.    

Guarda anche 

Piccaluga a Matrioska: «Le iniziative vanno applicate dal 1° gennaio 2026»

TICINO - Nell’ultima puntata di Matrioska su TeleTicino, il coordinatore della Lega, Daniele Piccaluga, ha ribadito una posizione netta sull’applicazione d...
22.11.2025
Ticino

Basta ai sussidi agli stranieri? Pareggio in aula, rimandato di un mese il voto sulla mozione Mazzoleni

TICINO - Il Gran Consiglio ha raggiunto (in maniera rocambolesca) un clamoro pareggio sulla mozione Mazzoleni. Con la mozione il gruppo LEGA chiede al Governo uno stud...
20.11.2025
Ticino

Christian Tresoldi rilancia: “Lugano deve tornare a volare”. Ecco il piano per trasformare Agno in un hub moderno

SVIZZERA - Dopo anni di incertezza e voli di linea azzerati, l’aeroporto di Lugano–Agno torna al centro del dibattito politico. Il consigliere comunale Chr...
22.11.2025
Ticino

Fronte caldo sulle votazioni approvate dal popolo. Il Governo: "Abbiamo anche altro da fare". Piccaluga (Lega) furioso dopo l’incontro a Palazzo. E anche il PS non le ha mandate a dire...

TICINO - Il secondo incontro tra gli iniziativisti e il Consiglio di Stato ha lasciato sul terreno più rabbia che soluzioni. Al centro del confronto c’era...
15.11.2025
Ticino

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto