In un recente articolo apparso sulla stampa ticinese a firma della Capo della Sezione dell’insegnamento medio Tiziana Zaninelli si evince chiaramente che ai nostri ragazzi bisogna dare sempre più compiti e più oneri a casa, in modo che condividano con le proprie famiglie il proprio percorso di studio. Un intento nobile che però non tiene conto di alcuni aspetti importanti.
Oggi tutti conosciamo la realtà delle famiglie in Ticino: divorzi, separazioni, famiglie allargate: queste oltre a badare ai propri figli devono anche lavorare. Lo stesso vale per famiglie con redditi bassi, nelle quali entrambi i coniugi sono costretti a trovare una fonte d’entrata. In un contesto di questo genere credo che pretendere sempre più dai nostri ragazzi ed esigere che la famiglia condivida in maniera così importante il loro percorso di studi sia un obiettivo da dimenticare.
Come se ciò non bastasse, un numero importante di genitori si lamenta del peso eccessivo dello zaino dei figli. In particolare il lunedì - quando i ragazzi riportano tutto il materiale a scuola – ci sono zaini di bambini e bambine di prima media di 11 o 12 anni che arrivano a pesare sopra i 10 chilogrammi, quando è risaputo che uno zaino di un ragazzo di quell’età non dovrebbe superare i 4-5 chilogrammi.
Queste problematiche nascono da precarie situazioni logistiche delle sedi mai risolti, infatti gli allievi sono obbligati