Mondo, 18 marzo 2019
Crollano le domande di asilo in Italia mentre esplodono in Spagna
I dati pubblicati dall'agenzia Frontex, da Eurostat e dal governo italiano dicono che l’Italia ha ricevuto 49.200 domande, pari all’8% del totale, contro le 161'900 della Germania (28%), le 110'500 della Francia (19%) e le 52'700 della Spagna (9%)
Gli ultimi dati mensili di Frontex dicono che nel Mediterraneo Centrale, la rotta che porta dalle coste nordafricane a quelle italiane, in febbraio sono stati registrati 60 migranti, il 70% in meno rispetto a gennaio. E’ la cifra mensile più bassa da nove anni a questa parte, fa sapere l’Agenzia europea che gestisce le frontiere esterne.
Come conseguenza della riduzione di immigrati provenienti dal Nord Africa, l’Italia è il paese dell'Unione eruopea che ha registrato il calo maggiore di domande di asilo nel 2018, pari a -61% rispetto al 2017, secondo l’Eurostat. Nell’Ue le richieste d’asilo sono scese dell’11%. La Germania, che pure ha visto un calo del 18%, resta il primo Paese Ue per domande presentate con il 28%. Seconda è la Francia con il 19%, terza la Grecia con l’11%, quarta la Spagna con 9%, e quinta l’Italia con l’8%, a cui segue la Gran Bretagna con il 6%. Siriani (14%), afghani e iracheni (7%) sono le prime nazionalità dei richiedenti asilo.
Sono state nel complesso 580'800 le domande di asilo fatto in Ue nel 2018, in calo dell’11% dalle 654'600 del 2017, meno della metà rispetto al picco di 1'256'600 registrato nel 2015 in piena crisi dei migranti. Il livello di richieste di asilo è quindi pari ai livelli pre-crisi del 2014, sottolinea Eurostat.
L’Italia ha ricevuto 49'00 domande, pari all’8% del totale, contro le 161.900 della Germania (28%), le 110.500 della Francia (19%) e le 52'700 della Spagna (9%). L’Italia ha quindi registrato il calo più significativo di tutti i 28, con 77.400 richieste in meno rispetto al 2017 (-61%), seguita da Austria (-49%, 11.100 in meno), Svezia (-19%,
4.100 in meno) e Germania (-18%, 36.400 in meno). Chi ha visto invece schizzare le domande d’asilo rispetto all’anno precedente sono stati Cipro (+70%) e la Spagna (+60%), poi il Belgio (+29%), l’Olanda (+27%), la Francia (+20%) e la Grecia (+14%).
I Paesi che invece, in base alla loro popolazione, hanno ricevuto proporzionalmente più domande sono Cipro (record con 8.805 domande per milione di abitanti), Grecia, Malta e Lussemburgo, mentre quelli che ne hanno ricevute di meno sono Slovacchia (28 per milione di abitanti), Polonia, Ungheria, Estonia e Lettonia. L’Italia è tredicesima tra i Paesi Ue (813 domande di asilo per milione di abitanti), la Germania ne ha 1.954, la Francia 1.644 e la Spagna 1.130.
L’Italia è, infine, il secondo Paese Ue per domande d’asilo pendenti alla fine del 2018 (103.000, pari al 12% del totale Ue), preceduta di gran lunga dalla Germania (384.800, pari al 44%) e seguita dalla Spagna (78.700, 9%) e Grecia (76.300, 9%). In Italia i richiedenti asilo nel 2018 provengono principalmente dal Pakistan (7.315 domande sulle 49.165 complessive, pari al 15%), Nigeria (5.140, 10%) e Bangladesh (4.160, 8%).
Secondo i dati aggiornati del governo italiano, inoltre, sono crollati i permessi umanitari e sono aumentati i rifiuti delle domande d’asilo: in un anno i primi sono passati dal 27% del totale al 2% mentre i no alle richieste dei migranti sono saliti dal 56% al 77%. Dall’inizio dell’anno all’8 marzo sono state presentate 7'189 domande di asilo; 16'311 sono invece le decisioni adottate e 76'779 le domande pendenti, il 43,27% in meno rispetto al 1 giugno (erano 135'337) quando, sottolineano fonti del Viminale riprese da "Il Fatto Quotidiano", si è insediato il nuovo governo.
Delle oltre 16mila decisioni adottate nel 2019 – tolti i dinieghi e il 2% che riguarda la protezione umanitaria, nel 10% dei casi è stato concesso lo status di rifugiato (nel 2018 era il 7%) e nel 6% la protezione sussidiaria (l’anno scorso era il 5%).