MLANO - Quattro quinti dei reati a Milano sarebbero commessi da egiziani presenti illegalmente sul territorio, e la maggior parte di questi sarebbero minori. È una denuncia che scuote, anche per la sua crudezza, ma riflette un sentimento sempre più diffuso tra i cittadini milanesi. "Vivono centomila egiziani illegali, centomila, e commettono quattro quinti dei reati nella città di Milano. In gran parte sono minori.
Il problema, però, è il silenzio. La stampa e i media, sostiene la stessa fonte, ignorerebbero volutamente questi temi perché pregiudizialmente ostili a certe forze politiche. Questo atteggiamento, anziché disinnescare tensioni, le alimenterebbe. “Se la stampa non discute i veri temi che lacerano – si afferma – inevitabilmente favorisce i candidati della politica identitaria”.
Nel vuoto di dibattito, ogni proposta che sembri dare risposte nette, anche estreme, guadagna terreno. “Se viene fuori un Vannacci qualsiasi che dice espelliamo tutti gli egiziani da Milano’, quello prende voti da città”, si osserva provocatoriamente. È la frustrazione che diventa consenso per chi propone soluzioni radicali, anche se fuori dai confini del politicamente corretto.
Il sovranismo a Milano, dunque, potrebbe non essere solo una tendenza teorica, ma il frutto diretto di una gestione negazionista dei problemi reali. “Gli estremismi, le destre identitarie, sono destinate a prevalere nella città di Milano”, si conclude. Un monito che, vero o meno nei numeri, coglie una verità politica: ignorare i problemi può farli esplodere.