Svizzera, 01 marzo 2019

Zurigo chiede l'espulsione di un imam estremista (prossimo a tornare in libertà)

La Confederazione non si adopera a sufficienza per l'espulsione degli stranieri criminali o che sono potenzialmente un rischio per la sicurezza pubblica. La critica, rivolta in particolare alla Consigliere Karin Keller-Suter, arriva dal canton Zurigo, che chiede maggiore determinazione nell'espulsione degli stranieri ritenuti una minaccia per l'ordine pubblico.

Lo ha detto oggi Mario Fehr, direttore della sicurezza del canton Zurigo (nella foto), il quale ha chiesto che la Confederazione espella i criminali stranieri più rapidamente. "Soprattutto per quel che concerne i cittadini algerini, marocchini, etiopi ed eritrei, constatiamo che Berna non sta facendo abbastanza", ha detto in una conferenza stampa riportata dal giornale zurighese Tages Anzeiger..

Mario Fehr ha poi evocato il caso di un imam etiope, condannato nel caso della moschea An'Nur a Winterthur. L'uomo, che può essere rinviato nel suo paese, è denuto nella prigione dell'aeroporto di Zurigo fino all'aprile 2019. Dopo quella data, verrebbe rilasciato.

"Karin Keller-Suter deve chiarire all'ambasciatore etiopico che l'accordo tra i nostri due paesi ha senso solo se questo predicatore di odio viene rimandato in Etiopia", ha spiegato Mario
Fehr, che ha chiesto alla Consigliera di occuparsi del caso. "Il tempo a disposizione non è molto", ha detto.

La consigliera federale le ha risposto a margine della sua conferenza stampa a Berna. Ha assicurato che "la Confederazione sta facendo tutto il possibile per risolvere questo problema". E ha sottolineato che erano coinvolti il ​​Segretariato di Stato per la migrazione (SEM) e il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Il caso è in sospeso perché attualmente ci sarebbe un disaccordo sull'effettiva nazionalità dell'uomo, spiega il "Tages-Anzeiger". Ma le autorità federali assicurano che perseguano gli stessi interessi delle loro controparti a Zurigo in termini di sicurezza e costi.

Questo caso illustra un problema ricorrente di rimpatri dovuto all'assenza di accordi di rimpatrio. Questi casi in cui è impossibile espellere uno straniero spesso si verificano con cittadini di paesi del Magreb, nonostante le decisioni legalmente vincolanti in materia di asilo o condanne penali. Questi paesi infatti si rifiutano di riprendere i loro cittadini espulsi e il Consiglio federale non dispone dei mezzi necessari per far rispettare unilateralmente la riammissione.

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