Svizzera, 22 febbraio 2019

Referendum contro la direttiva UE sulle armi, la lotta al terrorismo diventa “lotta agli abusi”

In un comunicato pubblicato ieri la Comunità d'interesse del tiro svizzera (CIT) denuncia come, per il Consiglio federale, l'adozione della direttiva UE sulle armi non sia più questione di lotta al terrorismo bensì sia diventata d'un tratto una “lotta agli abusi”.

La CIT fa riferimento a dichiarazioni della Consigliere federale Karin Keller-Sutter, la quale, presentando la posizione del Consiglio federale in merito alla votazione sul referendum in programma il prossimo 19 maggio, ha affermato che la ripresa della direttiva UE non è una questione di lotta al terrorismo ma bensì si tratterebbe di lottare agli abusi.

Secondo la CIT questo cambio di paradigma è dovuto al fatto che gli oppositori alla nuova legge sono riusciti a dimostrare che in occasione di tutti gli attentati avvenuti in Europa negli scorsi anni, in nessuna occasione gli attentatori hanno fatto uso di armi legalmente acquisite. L'argomento che la direttiva UE servirebbe ad evitare futuri attentati sarebbe quindi troppo per essere la posizione del Consiglio federale in vista della votazione di maggio. Ecco perchè il CF preferisce usare l'argomento della “lotta agli abusi”.

Nel frattempo sul sito
della FEDPOL (la polizia federale), riferisce sempre il CIT, si sarebbe rimosso qualsiasi riferimento alla nuova legge come strumento per combattere il terrorismo.

La CIT ricorda quindi che il motivo per cui la Commissione europea ha introdotto la nuova direttiva è unicamente per combattere il terrorismo, e non certo per combattere presunti “abusi”, e ritiene fuorviante il comportamento del CF di cambiare d'un tratto l'argomento spacciandolo come strumento contro “abusi”. Si sostiene inoltre che la revisione proposta, che equivale in pratica ad un divieto generalizzato di acquistare armi, è una misura sprorzionata rispetto a fantomatici vantaggi. A titolo di paragone, per la CIT è come se si vietassero camion e furgoni come misura per evitare attentati come quelli avvenuti a Nizza e Berlino.

Per finire, la CIT chiede al Consiglio federale di cessare di minimizzare la portata di questa legge, la quale equivale secondo la CIT ad un divieto puro e semplice di acquistare armi da parte dei cittadini svizzeri e in secondo luogo di evitare di sottacere il fatto che l'appartenenza della Svizzera allo spazio Schengen non significa in alcun modo che la Svizzera deve inasprire a tal punto la legislazione attuale sulle armi.

Guarda anche 

La ricerca del successore di Viola Amherd rivela un partito del Centro dilaniato da lotte interne

Dopo l'annuncio delle dimissioni della consigliera federale Viola Amherd, i favoriti alla sua successione hanno uno dopo l'altro gettato la spugna. Il presidente ...
23.01.2025
Svizzera

Successione di Viola Amherd sempre aperta, "non sarebbe un problema se ci fosse un secondo Consigliere federale ticinese"

La successione di Viola Amherd rimane ancora totalmente aperta, dopo che i candidati dati per favoriti hanno dichiarato di non essere interessati alla carica. Finora le p...
21.01.2025
Svizzera

“Non vedo più quella fame insaziabile”

LUGANO – Granit Xhaka, capitano della Nazionale e recordman di presenze con 135 partite disputate con la maglia rossocrociata sulle spalle, sta accarezzando l&rsquo...
14.01.2025
Sport
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto