La questione della fiscalità dei frontalieri non tiene banco solo in canton Ticino. Anche nei cantoni limitrofi alla Francia, dove lavorano molti frontalieri francesi, si è confrontati con il problema, anche se è molto diverso da quello ticinese. I frontalieri francesi infatti, al contrario di quanto avviene con quelli italiani che lavorano in Ticino, non vengono tassati alla fonte e poi ristornati al paese di residenza del lavoratore. I frontalieri francesi vengono tassati integralmente in Francia e poi le autorità francesi dovrebbero versare ai cantoni parte di quanto prevelato.
Solo che la Francia non ha ancora riversato ai cantoni svizzeri quanto gli sarebbe dovuto. È il caso in particolare del canton Vaud, a cui lo stato francese deve 120 milioni di franchi per le imposte prevelate ai frontalieri nel 2017 e che non sono ancora stati versati. E ora, nel cantone vodese, ci si sta spazientando e la questione rischia di diventare un caso internazionale, con diversi esponenti vodesi che hanno chiesto alla Confederazione di intervenire.
Martedì infatti al Gran consiglio vodese sulla vicenda sono stati presentati una mozione, un'interpellanza e un postulato da tre esponenti di tre partiti diversi.
Storia conosciuta
Non è la prima volta che la Francia è ritardo con i pagamenti delle imposte dei frontalieri. Come riporta "Le Matin", già due volte in passato, la Francia sta ritardando il ritorno delle tasse riscosse dai residenti di confine per il 2017. Richieste e solleciti sono stati inviati a Berna per chiedere un intervento nei confronti di Parigi. Invano per il momento.
Il caso non