Per i cittadini svizzeri che hanno una doppia cittadinanza sarà più difficile eludere gli obblighi militari svizzeri. Mercoledì il Consiglio nazionale ha infatti adottato una versione modificata di una mozione del Consiglio degli Stati in tal senso. Quest'ultimo dovrà quindi nuovamente votare sulla questione, ma un inasprimento della legge sembra quasi sicuro.
Nel suo testo, il Consigliere agli Stati Mauro Poggia (MCG/GE) prendeva di mira in particolare i cittadini franco-svizzeri, chiedendo che non possano più eludere i loro obblighi militari in Svizzera partecipando alla "Giornata della difesa e della cittadinanza" in Francia. Il Consiglio nazionale si è spinto oltre: tutti i cittadini svizzeri con doppia cittadinanzanon dovrebbero più poter sostituire il servizio militare in Svizzera con uno "pseudo-servizio" nel loro secondo Paese d'origine.
Pertanto, affinché il servizio militare prestato all'estero possa essere riconosciuto, dovrà essere paragonabile a quello prestato in Svizzera. In caso contrario, gli interessati devono pagare la tassa militare. Questa richiesta corrisponde a una mozione di Stefanie Heimgartner (UDC/AG), ancora pendente in Consiglio nazionale.
Il Consiglio federale si era opposto alla proposta. Il Ministro della Difesa Martin Pfister ha affermato che solo il numero di coscritti "persi" in Francia ha un impatto sulle dimensioni dell'esercito svizzero. In media, negli ultimi dieci anni, 731 persone aventi diritto non sono state arruolate nell'esercito svizzero ogni anno.
Per questo motivo il governo ha espresso la sua disponibilità ad avviare negoziati con la Francia. Tuttavia, si è rifiutato di rivedere le disposizioni per i sette paesi con cui la Svizzera ha accordi in materia. Ciò creerebbe incertezza giuridica a lungo termine, ha sostenuto Pfister.
Ha inoltre osservato che il numero di persone aventi diritto in paesi diversi dalla Francia è così trascurabile che l'avvio di negoziati danneggerebbe la reputazione della Svizzera. La proposta non ha avuto successo. La mozione è stata approvata con 147 voti favorevoli e 25 contrari. I Verdi si sono opposti, mentre una dozzina di deputati socialisti si sono astenuti.





