Cittadini stranieri nell'esercito svizzero? Può sembrare una provocazione, ma è la proposta fatta dal consigliere nazionale Erich Vontobel (UDC/ZH), convinto che permettere agli stranieri di fare il servizio militare può essere una soluzione contro la mancanza di effettivi dell'esercito. E Vontobel non vuole arruolare solo giovani stranieri, ma anche rifugiati. "Ogni soldato in più è un guadagno", ha affermato l'esponente dell'UDC al Blick.
Da tempo infatti l'esercito lamenta la perdita di diverse migliaia di persone ogni anno. Entro la fine del decennio all'esercito mancherà circa un quarto degli effettivi, aveva dichiarato il capo dell'esercito Thomas Süssli. Ciò rappresenta più di 30'000 soldati.
Ma la proposta di Vontobel non sembra essere bene accetta, in particolare nel proprio partito. Come Mauro Tuena, esperto di politica di sicurezza dell'UDC, che si oppone categoricamente alla presenza di stranieri nell'esercito. "I soldati devono essere integrati in Svizzera, devono vivere i nostri valori. Non si sa mai quali ideologie possano essere rappresentate", argomenta Tuena.
"Il problema dell'esercito è l'elevato numero di persone che scelgono il servizio civile." Innanzitutto, devono essere ridotti notevolmente e poi non ci sarà più bisogno di "riempitivi" per compensarli. Il suo collega di partito Thomas Hurter è d'accordo. "Una proposta del genere sarebbe degna di un esercito mercenario. Non lo voglio!”
Vontobel la vede diversamente. Molti giovani stranieri con permesso di soggiorno permanente sono sufficientemente integrati e possiedono le competenze e le attitudini necessarie per il servizio militare, scrive il politico in un intervento presentato di recente. Anche se non possiedono un passaporto svizzero, molti di loro probabilmente rimarranno nel Paese per sempre e prima o poi prenderanno la cittadinanza.
Anche i giovani rifugiati devono essere coinvolti. "Senza la sicurezza della Svizzera e la prosperità che questa ha portato, probabilmente i loro genitori non avrebbero cercato protezione e aiuto qui", aggiunge il deputato zurighese. “Anche in questo caso dobbiamo supporre che molti di loro trascorreranno il resto della loro vita in Svizzera”.
Poiché il Consiglio federale sta pianificando una giornata di orientamento obbligatoria per le donne, per reclutare più soldatesse nell'esercito, dovrebbe prevedere la partecipazione anche di giovani stranieri e rifugiati, secondo Vontobel. “Ciò renderebbe queste persone consapevoli della loro responsabilità comune nel contribuire alla difesa della Svizzera”, spiega. Ciò tuttavia richiederebbe una modifica della Costituzione federale e senza avere l'appoggio nemmeno del proprio partito, la proposta di Vontobel rimarrà probabilmente lettera morta.