LUGANO – La brutta sconfitta rimediata mercoledì a Langnau, a quanto pare, è stato solo un semplice intoppo. Se il Lugano venerdì a Kloten ha dovuto soffrire, dopo un primo tempo ben giocato, ieri sera contro il Bienne in casa non c’è stata storia: il 6-0 finale fotografa una partita dominata dal primo all’ultimo minuto, con i ragazzi di Mitell che non si sono lasciati intimidire dalle diverse assenze e hanno azzannato il match mettendo nell’angolo i Seelanders.
È stata senza dubbio la miglior prestazione stagionale di un Lugano capace di vincere 8 delle ultime 9 partite e di arrivare a cavallo della linea che divide le prime 6 della classifica da tutte le altre. Sul ghiaccio della Cornèr Arena a prendersi gli applausi maggiori è stato senza dubbio Sgarbossa – autore della sua prima tripletta in Svizzera e di una rete da antologia per il momentaneo 3-0 – così come Fazzini (doppietta per lui), ma a stupire ancora una volta è stato Sandford, capace di lottare sia in attacco che in fase difensiva come un forsennato su ogni disco. Ma è stato tutto il complesso bianconero a impressionare, a lasciare a bocca aperta per l’intensità mostrata e per la qualità del gioco messo sul ghiaccio. L’unico punto negativo? L’infortunio patito nel finale da Perlini che, senza dubbio, desta qualche preoccupazione.
Anche ad Ambrì è stato senza dubbio un sabato sera positivo. E pensare che, dopo la sconfitta subita in rimonta a Zugo venerdì sera, i leventinesi sembravano sul punto di capitolare anche al cospetto del Friborgo. Sì perché dopo l’1-0 iniziale firmato da Zwerger, l’Ambrì ha smesso di giocare, ha smesso di lottare e si è concesso a un Friborgo capace di ribaltare la contesa, ma che non è stato in grado di infliggere il colpo del KO, anche grazie a una grande prestazione di Wüthrich. Solo nel terzo periodo il rigore di Joly, il gollonzo di Landry e la rete a porta vuota di Müller hanno permesso ai biancoblù di ribaltare la contesa e di centrare 3 punti molto importanti, che permettono loro di superare nuovamente il Berna, ma in Valle c’è molto da fare e da lavorare per trovare quella continuità tanto cercata e desiderata.





