LUGANO – Continua la battaglia legale tra l’ex responsabile della chirurgia della mano dell’Ospedale Regionale di Lugano e l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). Dopo il licenziamento dello specialista, avvenuto a inizio maggio a seguito della segnalazione di presunte inadempienze, il caso sembrava essersi raffreddato. Ora, però, è tornato di attualità con la richiesta di risarcimento.
«Chiediamo sei mensilità – spiega l’avvocato Marco Garbani –. Vale a dire il massimo previsto dal Codice delle obbligazioni. Siamo di fronte a un licenziamento ingiusto ed è opportuno che chi di competenza se ne assuma la responsabilità. Lo specialista non ha fatto altro che il suo dovere, segnalando problemi seri in un ambito delicato come quello della chirurgia della mano».
Il legale contesta anche la gestione dei tempi da parte dell’EOC: «Dopo i primi 30 giorni concessi dal giudice per rispondere all'istanza, l’Ente ha chiesto una proroga di 60 giorni e, lo scorso 18 agosto, un’ulteriore proroga di 30. Sono ormai quattro mesi che attendiamo la loro risposta. Non è normale che un dipendente che segnala delle criticità venga poi lasciato a casa».
Dal canto suo, l’EOC – interpellato da tio.ch – si è limitato a osservare che non sarebbero ancora maturi i tempi tecnici per rilasciare dichiarazioni. Una posizione che lascia intendere che la vicenda rischi di protrarsi ancora a lungo.