LUGANO - Nei giorni scorsi il giornalista Alan Friedman ha scritto sui social un commento che ha fatto scalpore sulla morte di Charlie Kirk, giovane leader MAGA americano e padre di famiglia 31enne, vicino a Donald Trump. Friedman ha esternato parole durissime a pochi giorni dall'assassinio di Kirk.
“Questo è il livello di chi pensa di venire a Lugano a inventarsi il mini-forum radikalchic (neanche tanto chic) di Davos, con tanto di patrocinio del Municipio.” Così Lorenzo Quadri ha commentato la vicenda, collegandola alla scelta di concedere un sostegno istituzionale a chi si esprime in questo modo.
“Magari è il caso che il Municipio rivaluti la questione del patrocinio a chi esulta per l’assassinio di un giovane padre 31enne.” Un attacco frontale che mette in discussione la credibilità delle scelte di Lugano e il significato del patrocinio comunale.
Quadri sottolinea come il patrocinio del Municipio non sia un atto simbolico di poco conto, ma un marchio di approvazione pubblica. Concederlo a chi si distingue per toni di odio e compiacimento davanti a tragedie personali e politiche è, secondo il Municipale, inaccettabile.