Una tassazione su tutti i biglietti aerei è una questione controversa che già in passato è stata bocciata, sia dal Parlamento che dal popolo durante la votazione sulla legge sul CO2. Non per questo dei politici hanno rinunciato a cercare di tassare i voli aerei, anche se in modo diretto che una semplice tassa. Il consigliere nazionale Christophe Clivaz (Verdi/VS) ha infatti annunciato lunedì sul suo sito web che, nel corso della prossima sessione parlamentare, presenterà due mozioni per tassare le emissioni di CO2 di chi prende l'aereo. La prima è che, poiché tassare tutti i voli è ingiusto, è meglio tassare solo chi vola spesso.
Il secondo è studiare la possibilità di creare una "carta carbonio" che distribuisca quote di emissione a ciascun abitante. "Con 1,6 voli a persona all'anno, la popolazione svizzera vola da due a tre volte di più rispetto ai nostri vicini. Eppure, questo comportamento rimane un'eccezione globale: l'80% dell'umanità non ha mai volato e solo il 2-4% ha preso un volo internazionale. Ancora più sorprendente: l'1% dei passeggeri è responsabile della metà delle emissioni del trasporto aereo", osserva il deputato vallesano.
La sua proposta di una tassa sui frequent flyer (TGVA) "si rivolge ai viaggiatori più abbienti, anziché penalizzare tutti i passeggeri. Questo meccanismo contribuisce a garantire che le persone a basso reddito non siano escluse dai viaggi aerei a causa delle politiche climatiche", sostiene.
Per quanto riguarda l'idea della "carta carbonio", è ancora in fase embrionale. "Si tratterebbe di assegnare a ogni persona una quota di emissioni per il traffico aereo, corrispondente a un bilancio climatico equamente ripartito tra tutti i residenti", spiega il vallesano. Nel testo si chiederà al Consiglio federale di valutare le modalità della sua introduzione. Quanti voli? Una persona che non ha utilizzato i propri crediti può venderli a qualcuno che ne ha bisogno, se i suoi finiscono? Tutto questo resterebbe da definire.