TICINO/MALTA – Il caso del ticinese già candidato per il Centro, condannato a Malta per molestie sessuali, continua a far discutere e ad agitare il partito. Nonostante i numerosi articoli pubblicati negli ultimi giorni, l’identità dell’uomo resta segreta.
All’interno del Centro non mancano le critiche. In un acceso commento pubblico si osserva come l’uomo non possa nemmeno essere definito un “politico”, visto che «è stato solo in lista e per fortuna non eletto». La stessa persona ha auspicato che «uno così non possa candidarsi per le prossime elezioni cantonali e comunali», aggiungendo che «forse il popolo già aveva capito che razza di visc… fosse».
Il tono è duro e lascia intendere che la vicenda stia creando un malcontento diffuso, non solo tra la gente ma anche tra la base del partito. La segretezza attorno al nome del condannato sta diventando un fattore di ulteriore irritazione: chi chiede trasparenza non può accettare di voler proteggere qualcuno che condannato per questo tipo di reati.
Il Centro, da parte sua, ha ribadito con un comunicato ufficiale che il 59enne non ricopre e non ha mai ricoperto cariche interne, ma ciò non basta a placare le polemiche. La richiesta di chiarezza rimane sul tavolo: chi è il misterioso candidato condannato a Malta?