ITALIA - Per la prima volta dal 1952, la Festa dell’Unità di Fiesole non si farà. Una storia lunga 73 anni che si interrompe senza cerimonie, con un post sui social da parte del circolo PD locale. Un gesto silenzioso per una rinuncia fragorosa, che chiude un capitolo importante della vita politica e sociale di un’intera comunità.
Oggi, il ricambio generazionale sembra essersi inceppato: i giovani, se ci sono, devono correre da un lavoro precario all’altro per guadagnare un migliaio di euro al mese. Non resta più tempo — né forse voglia — per impegnarsi gratuitamente in attività comunitarie.
Nel passato, sulle colline fiorentine, la Festa durava un mese intero. Ogni sera, cinquanta volontari accoglievano fino a 800 persone a tavola. Era più di un evento politico: era una tradizione, un momento di socialità, una vera istituzione popolare. Ora, qualcuno si chiede se la sua fine sia solo una questione organizzativa, o se dietro ci sia il progressivo svuotamento delle urne a ogni tornata elettorale.
Eppure, in paese, c’è ancora chi non si arrende. «Per fortuna c’è la Casa del Popolo, con la terrazza meravigliosa. Si prende il fresco, ma insieme».
FONTE: Silvia Sardone, eurodeputata LEGA per Salvini Premier, sui social