ITALIA - «Poi uno dice la deforestazione dell’Amazzonia». Con questa battuta amara Luigi Marattin accompagna l’immagine dei carrelli carichi di volumi stampati per la lettura parlamentare della Legge di bilancio alla Camera. Solo «una piccolissima parte» di una massa di carta che, come sottolinea lo stesso deputato, serve a un passaggio puramente formale.
Il punto, chiarisce Marattin, non è ambientalista. Alla Camera «sta andando in onda un lavoro e una trafila completamente e assolutamente inutili», perché la legge di bilancio, «essendo rimasta più di due mesi al Senato», «non potrà essere modificata neanche di una virgola». Eppure si va avanti, tra letture, pile di documenti e ore di lavoro parlamentare.
Fare un lavoro «sapendo già che non può matematicamente servire a nulla», conclude Marattin, «è una delle cose più assurde del mondo». E la chiosa è forse la più amara: «Solo che a nessuno sembra fregare un granché». Un ritratto impietoso di una burocrazia che, in Italia come in gran parte dell’Occidente, sembra ormai fine a sé stessa.
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