Svizzera, 26 febbraio 2025

Viola Amherd avrebbe nascosto la partenza del capo dell'esercito al Consiglio federale

Evidentemente il clima all’interno del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) in questi giorni non è dei più tranquilli. Dopo la pubblicazione, lunedì, di un rapporto esplosivo sulle disfunzioni all'interno della RUAG, martedì abbiamo appreso che il dipartimento ha dovuto affrontare altre due tempeste nel mese di gennaio, ossia le dimissioni del capo delle attività informative della Confederazione Christian Dussey, annunciate internamente il 20 gennaio, e soprattutto del capo dell'esercito Thomas Süssli, che alla fine del mese ha informato il dipartimento della sua decisione. Nel giro di poche settimane il DDPS ha quindi perso due delle sue figure centrali.

Sebbene questi annunci devono aver scosso il DDPS, esso non ha ritenuto utile informare il Consiglio federale. Diverse fonti hanno riportato al Blick che il Consiglio federale è stato informato della notizia solo poche ore prima che questa venisse ufficializzata.

Perchè Amherd ha nascosto l'informazione fino all'ultimo momento? Secondo il DDPS, si tratta semplicemente di normali “procedure amministrative che richiedono tempo”. Per quanto riguarda le ragioni di queste partenze, per il momento rimangono sconosciute.



Il Consiglio federale ha annunciato che martedì discuterà la situazione al DDPS. Va detto che queste dimissioni arrivano nel momento peggiore: tra tre settimane esatte, l'Assemblea federale eleggerà il successore di Viola Amherd, che ha annunciato le sue dimissioni il 15 gennaio.

Il successore di Amherd in Consiglio federale avrà quindi il difficile compito di risolvere le numerose crisi che attraversa attualmente il DDPS. Dovrà quindi trovare nuove persone per guidare l'esercito e il Servizio informativo federale.

Ma fino al 31 marzo è in carica Viola Amherd. E i suoi ultimi giorni promettono di essere difficili. Gli annunci di martedì hanno creato grande scompiglio non solo nel DDPS, ma anche all'interno di Palazzo federale. La ministra uscente viene criticata per la sua mancanza di trasparenza e alcuni temono che queste partenze nascondano problemi ancora più profondi.

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