Attualmente, il Consiglio Federale è un organo esecutivo della Svizzera ed è eletto dal Parlamento.
Questo sistema garantisce stabilità e collegialità, ma come si è visto fatica a rispondere alla crescente richiesta di partecipazione democratica diretta.
Una proposta alternativa è più democratica è l’elezione popolare diretta dei membri del Consiglio Federale.
Questa riforma rafforzerebbe la legittimità democratica del governo, rendendolo più responsabile e vicino alla volontà dei cittadini e non come ora che si è creata una frattura fra le volontà del popolo e la volontà del Consiglio Federale, che ultimamente sono molto divergenti.
In un’epoca in cui le decisioni dell’esecutivo influenzano profondamente politica estera, economia e diritti fondamentali, è giusto che il popolo possa eleggere direttamente chi le prende.
Esempi concreti rafforzano questa esigenza. Nella gestione degli accordi con l’Unione Europea, molte trattative sono avvenute in modo opaco e senza un chiaro mandato popolare. Un Consiglio Federale eletto dal popolo sarebbe costretto a confrontarsi apertamente con i cittadini su questioni tanto importanti.
Anche la scelta di adottare le sanzioni dell’UE contro la Russia, durante la guerra in Ucraina, ha suscitato dubbi sulla neutralità svizzera. O la decisione di regalare ingenti quantità di denaro a governi esteri, anziché sistemare questioni interne al paese più urgenti e importanti.
Decisioni così delicate, se prese da un esecutivo eletto direttamente, avrebbero richiesto un maggiore confronto democratico.
Infine, l’elezione popolare non contraddirebbe lo spirito di collegialità svizzero, ma lo rafforzerebbe. I membri del Consiglio Federale sarebbero chiamati a presentare programmi, rispondere alle critiche e rispettare il mandato ricevuto dai cittadini, contribuendo così a una politica più trasparente, partecipata e coerente con i valori fondamentali della Confederazione con la possibilità di rileggere ogni 4 anni (come si fa oggi con i mandati della politica comunale o dei cantoni)chi ha meritato e cambiare chi non è piaciuto al popolo.
Giacomo Riccardi
Consigliere Comunale MGL Cadempino