Mondo, 29 agosto 2024

In attesa di espulsione e mantenuto dallo Stato, gli ultimi mesi dell'attentatore di Solingen

Principale sospettato dell'accoltellamento a Solingen, Issa Al Hassan è sospettato di appartenere a un gruppo terroristico. 26 anni, rifugiato siriano, risiedeva legalmente in Germania dal 2023. Sabato 24 agosto, intorno alle 23, si è consegnato alla polizia. Il suo attacco è stato rivendicato dal gruppo terroristico Stato Islamico per "vendicare i musulmani della Palestina". Il sospettato si sarebbe rivolto alla polizia per strada, dicendo: "Sono io quello che stai cercando".

Al Hassan è arrivato in Germania attraverso la Bulgaria, dove è stato registrato una prima volta. In base ai trattati di Dublino, la Germania aveva il diritto di rimandare al Hasan a Sofia ma questo non è accaduto, nonostante la Bulgaria avesse accettato di riprenderselo. Come ricostruisce il quotidiano Bild, a marzo del 2023 Hassan era stato inserito nella lista di un volo in partenza per la Capitale bulgara il 5 giugno successivo. Quando il personale dell'immigrazione è andato a prelevarlo dalla sua abitazione nel comune di Paderborn alle 2.30 del mattino, però, al Hasan non era in casa. Invece di effettuare un secondo tentativo, l'ufficio immigrazione ha rinunciato al trasferimento.

Una delle ipotesi avanzate dai media è che qualcuno possa averlo avvisato del prelievo coatto e lui sia uscito di casa per evitarlo. Ma testimoni riferiscono che il 26enne sia rientrato nell'abitazione quel giorno stesso.



Nonostante questo, nessuno è andato nuovamente a bussare alla sua porta. Le autorità tedesche, secondo la ricostruzione dei media, dopo aver notato che il volo successivo con posti disponibili per Sofia aveva una data successiva alla scadenza dei 6 mesi a disposizione della Germania per la deportazione, avrebbe infine rinunciato a fare qualunque altro tentativo. E così al Hasan ha continuato a percepire regolarmente anche il sussidio che lo Stato tedesco prevede per i richiedenti asilo, pari a 368 euro mensili. Una somma che si sarebbe potuto ridurre, ma non è stato fatto nemmeno questo.

I media tedeschi ora si chiedono perché non sia stato fatto tutto il possibile per rimandare al Hassan. Avrebbero potuto comunque fare un altro tentativo di prelievo, perché non è escluso che si sarebbe liberato un posto su un volo di rimpatrio per la Bulgaria nelle settimane successive. E se nemmeno al secondo tentativo fosse stato trovato al domicilio, sarebbe stato considerato come "in fuga" e in quel caso il periodo per la deportazione si estende da 6 a 18 mesi. Invece non è stato fatto.

Al Hassan è infine stato arrestato accanto all'ostello per richiedenti asilo dove alloggiava, a soli 300 metri dal Fornhof, nel centro della città di Solingen, dove è avvenuto l'attacco. Nel corso delle perquisizioni gli investigatori avevano già rinvenuto in un bidone della spazzatura una giacca macchiata di sangue insieme ai suoi documenti d'identità, e un coltello.

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