Ticino, 22 aprile 2024

“L'Associazione ErreDiPi ha sede al liceo di Bellinzona?”

L'Associazione ErreDiPi, che ha come obiettivo di difendere gli interessi degli assoggettati all'Istituto di Previdenza del Canton Ticino e che negli ultimi mesi si è fatta conoscere per organizzare proteste e scioperi di docenti, ha sede al liceo di Bellinzona. È quanto suggeriscono, e sulla quale chiedono chiarimenti in merito, i granconsiglieri della Lega dei Ticinesi Omar Balli, Andrea Censi, Alessandro Mazzoleni e Daniele Caverzasio in un'interrogazione al Consiglio di Stato.

Gli interroganti motivano i loro sospetti con il fatto che l'associazione negli statuti precisa che ha la sede presso il domicilio del presidente. Tuttavia non si sa l'identità di quest'ultimo, e a rappresentare l'associazione è solitamente il portavoce, il quale indica come recapito il liceo di Bellinzona. Per questo motivo i deputati sopra citati chiedono al Consiglio di Stato se l'associazione effettivamente ha la sede nel liceo di Bellinzona, e se ha chiesto, e ottenuto, un'autorizzazione a tale scopo. In caso affermativo, viene chiesto chi ha rilasciato tale autorizzazione e a quale costo. E se invece la risposta è negativa, se si intende intervenire per risanare tale irregolarità.



Viene chiesto in seguito se ErreDiPi dispone di spazi o altro all'interno del liceo di Bellinzona, dettagliando cosa e a quale costo. Si chiede inoltre se altre associazioni dispongono degli stessi spazi di ErreDiPi e in quale campo operano.

Se invece, la decisione di indicare il recapito al liceo di Bellinzona è l'operato del singolo portavoce gli interroganti chiedono se era impossibilitato ad indicare un altro recapito, e per quale motivo, e se è stata concessa un'autorizzazione chi l'ha rilasciata. Si chiede inoltre se il portavoce dispone di spazi all'interno del liceo di Bellinzona e, se sì, di dettagliare che cosa e a quale costi e chiarire se ciò è opportuno e compatibile con la sua attività lavorativa. Se ciò non lo fosse, viene infine chiesto se il Consiglio di Stato intende intervenire. In conclusione, gli interroganti raccomandano al Consiglio di Stato che, in caso di intervento, di essere “estremamente sensibili e delicati”.

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