Sport, 01 marzo 2024

Lugano, ora sono guai. Ambrì, è quasi fatta

Col KO casalingo col Friborgo i bianconeri ora sono sotto la fatidica linea, i leventinesi col poker di Dauphin hanno più di un piede nei playin e il rischio derby non è neanche così lontano

LUGANO – Si parlava di destino nelle proprie mani, per quanto riguarda il cammino del Lugano in vista dei prossimi playoff. In effetti i bianconeri prima di ieri sera erano quinti in classifica con 1 punto di vantaggio sul Berna e 2 sul Davos e la sfida casalinga contro il Friborgo, già qualificato per la post season e reduce da diversi risultati altalenanti faceva ben sperare. Una sfida che il Lugano era riuscito anche a mettere sui suoi binari, grazie alle reti di Andersson e Thürkauf in apertura di secondo periodo, per poi bloccarsi, arenarsi e incappare nei soliti errori: quelli banali che sono costati nuovamente la rimonta burgunda e la partita. Senza parlare di un powerplay ormai irriconoscibile e inutile. 

 
 
Già, il powerplay… se fino a dicembre, prima dell’infortunio di Carr, era un’arma micidiale in possesso del Lugano, da lì in poi qualcosa si è inceppato. Sicuramente Gianinazzi lo avrà e lo continuerà ad allenare, ma è innegabile che tutto il lavoro non sta dando i suoi frutti. E così, dopo i due 5c3 non sfruttati a Kloten – che sono costati 1 punto perso per strada che potrebbe seriamente pesare – ecco le nuove occasioni non colte contro il Friborgo, capace da par suo di far centro con Wallmark alla seconda occasione avuta.
 
 
Ieri il Lugano ha dovuto fare a meno di Fazzini ma ha potuto riabbracciare Marco Müller, schierato immediatamente in prima linea con Joly e Thürkauf, spostando così Carr nel blocco con Arcobello e Quenneville. E su questo punto dovremmo fermarci un attimo. Chiaramente mettere in prima linea un giocatore al rientro è il modo più semplice per farlo rientrare sul ghiaccio, ma smontare il miglior primo blocco della lega, a tre turni dalla fine della regular season e con una classifica ancora in bilico, non è stato un azzardo?
 
 
Resta il fatto che il 2-4 conclusivo della Cornèr Arena, ora mette con le spalle al muro il Lugano, scivolato in settima posizione, visti gli scontri diretti sfavorevoli col Davos, e costretto a vincere sia a Bienne che in casa col Rapperswil, per poi sperare che Berna e grigionesi non facciano la stessa cosa, altrimenti saranno playin e – giusto dirlo – sarebbe un fallimento!
 
 
Playin invece che sarebbero un successo e che sono ormai cosa fatta per l’Ambrì, capace ieri di andare a vincere in casa dei campioni d’Europa in carica: il Servette. A Les Vernets è andato in scena il Dauphin-show, col numero 9 dei leventinesi capace di andare a bersaglio per ben 4 volte. Un’autentica serata da incorniciare, da non dimenticare, da segnare in rosso sul calendario – in effetti la data, il 29 febbraio, non aiuta – ma che di fatto ha permesso a Pestoni e compagni di fare un passo decisivo verso la continuazione della stagione.
 
 
Sì perché il 4-3 ottenuto nella Citta di Calvino ha portato l’Ambrì a +5 sul Bienne a 2 partite dalla fine e con la concreta possibilità di centrare l’ottavo posto finale, che significherebbe – in caso di non approdo diretto dei cugini ai playoff – di derby nei playin.
 
 
Insomma, non sarà un weekend tranquillo che i cuori bianconeri e biancoblù quello che sta per iniziare: lo spauracchio playin tutto ticinese è dietro l’angolo e non fa sicuramente dormire sogni tranquilli.

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