Svizzera, 09 gennaio 2024

La Confederazione si aspetta una “tempesta migratoria” per il 2024

Dopo un 2023 già difficile sul fronte dell'asilo l'anno che è appena iniziato potrebbe essere ancora peggiore. Se la Confederazione prevede ancora fino a 30'000 richieste d’asilo nel 2024, cifra simile al 2022, la responsabile della SEM Christine Schraner Burgener teme che la situazione possa precipitare con l'arrivo della primavera. “La situazione in Ucraina e le richieste di status S sono ancora tese. Si prevede che il numero delle richieste d’asilo rimarrà elevato, il che implica un elevato utilizzo delle strutture”, spiega Burgener al Blick.

Il portavoce della SEM, Reto Kormann, dal canto suo ha osservato che "la situazione resta una sfida data l'incerta situazione geopolitica". E la realtà resta molto tesa nei comuni, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi. E con l'arrivo della primavera le statistiche potrebbero quindi esplodere.
In una riunione del 7 dicembre, il massimo rappresentante dei Comuni zurighesi, Jorg Kündig ha addirittura avvertito che nel 2024 la situazione potrebbe diventare “molto difficile”.



Per distribuire questa pressione migratoria, nei prossimi mesi molti richiedenti l’asilo ospitati nei centri federali per l’asilo verranno distribuiti tra Cantoni e Comuni. Il nuovo Consigliere federale Beat Jans dovrà quindi fare in modo che ci siano posti sufficienti per accogliere i richiedenti l'asilo, facendo attenzione all'opposizione di Cantoni e i Comuni. La decisione del Consiglio degli Stati dell'estate scorsa di non sostenere finanziariamente l'installazione di container abitativi per i profughi sul territorio dell'esercito dimostra quanto siano già tese le relazioni.

Beat Jans dovrà decidere anche sul futuro dello status di protezione S per i rifugiati ucraini dopo il 2025 – le autorità svizzere intendono abolire lo status S il prima possibile – e si occuperà della loro integrazione professionale. Un dilemma al momento irrisolto.

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